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Quali saranno le sorti dell’esame di maturità senza Lucia Azzolina?

Maturità

Con l’imminente insediamento di un nuovo esecutivo, sono molte gli interrogativi che riguardano l’esame di maturità e le sue modalità di svolgimento.

Mario Draghi ha accettato l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri con riserva: le consultazioni in corso, pertanto, porteranno alla creazione della fisionomia del prossimo governo italiano che comporterà, inevitabilmente, la nomina di una nuova squadra di ministri.

In un simile contesto, uno degli scenari più incerti è rappresentato dalla situazione scolastica presente in Italia e, soprattutto, dalle modalità di svolgimento dell’esame di maturità.

Governo Draghi, il Ministero dell’Istruzione

Non sono ancora state rese note informazioni circa l’identità del successore di Lucia Azzolina al Ministero dell’Istruzione ma sono tanti gli interrogativi legati al mondo scolastico e allo svolgimento dell’esame di maturità previsto per il 2021. A questo proposito, infatti, con un emendamento posto a corredo della legge di Bilancio emanata alla fine del 2020, è stato stabilito che l’esame di maturità venga modificato tramite un’ordinanza ministeriale. L’ordinanza, però, non è stata redatta, pur essendo stata oggetto di numerose discussioni. Di conseguenza, con l’insediamento del nuovo governo, declinare le modalità dell’esame rientrerà certamente nelle responsabilità del prossimo ministro dell’Istruzione scelto nell’ambito dell’esecutivo guidato da Draghi.

Le ipotesi previste per l’esame di maturità 2021

Le sorti dell’esame di maturità dipendono, principalmente, dall’evoluzione della pandemia causata dal coronavirus e dalla scelta del futuro ministro dell’Istruzione di seguire o meno la strada abbozzata dal suo predecessore.

Prima della rassegnazione delle dimissioni del Premier uscente Giuseppe Conte e la fine dell’esperienza di governo del cosiddetto Conte bis, le ipotesi in campo relative all’esame di maturità erano diverse. Si è discusso, infatti, della possibilità di tornare alle modalità classiche della prova, qualora l’emergenza sanitaria in atto lo consentisse, oppure di ripetere l’esperienza della sola prova orale, come già avvenuto per la maturità 2020, nel caso in cui l’Italia si trovasse ancora in piena crisi epidemiologica.

Tra le altre questioni dibattute, poi, appariva necessario prendere decisioni circa l’opportunità o meno di bocciare gli studenti del quinto anno delle superiori di secondo grado e il peso da dare alla valutazione del percorso.

L’articolo 33 della Costituzione italiana

È stata avanzata anche la possibilità di annullare l’esame di maturità del tutto e basare la valutazione di ogni singolo studente esclusivamente sui voti ottenuti nel corso dell’anno scolastico. In questo modo, verrebbe eseguito il medesimo iter previsto per le promozioni che portano all’ammissione alla classe quinta.

A livello internazionale, sono molte le Nazioni che hanno già approvato una simile misura per tutelare il personale scolastico e gli studenti dai pericoli del SARS-CoV-2. In Italia, tuttavia, tale iniziativa non potrebbe essere supportata in modo semplice o immediato in quanto si dovrebbe procedere a una modifica della Costituzione finalizzata ad abolire una procedura prevista dall’art. 33 che, per l’appunto, recita quanto segue: «È prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale».

Non resta che attendere, dunque, quali provvedimenti verranno approvati dal nuovo esecutivo, pur conservando la certezza che gli esami di maturità del 2021 verranno svolti in piena sicurezza, garantendo la salvaguardia della salute di tutti i soggetti coinvolti.