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Casaleggio: "La fiducia a Draghi sarà votata su Rousseau"

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Per Casaleggio la fiducia al governo Draghi del MoVimento 5 Stelle verrà votata su Rousseau.

Il MoVimento 5 Stelle è pronto a giocarsi il tutto e per tutto nelle consultazione con il Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi e per questo è pronto a mettere in campo i cosiddetti pezzi grossi. A Roma è infatti arrivato Davide Casaleggio, figlio del co-fondatore del MoVimento e presidente dell’associazione Rousseau, e, secondo le indiscrezioni, dovrebbe arrivare nella Capitale anche l’altro fondatore, Beppe Grillo. Un momento assai delicato per i pentastellati, animati internamente da idee e volontà contrastanti tra chi vorrebbe tornare alle origini del VaffaDay e chi invece ha assunto nel corso delle legislature un assetto molto più istituzionale. Casaleggio sul tema si è così espresso: “Ho incontrato diversi parlamentari e ministri qui a Roma. Qualunque sarà lo scenario politico possibile c’è ampio consenso sul fatto che l’unico modo per avere una coesione del Movimento 5 stelle sarà quello di chiedere agli iscritti su Rousseau“.

Casaleggio: “Draghi? Decide il voto su Rousseau”

La situazione resta dunque molto aperta e se da una parte a capo dei governisti c’è l’ex capo politico Luigi Di Maio, a far da guida agli oppositori è Alessandro Di Battista che, malgrado sia fuori dai giochi parlamentari, è consapevole di avere una nutrita fetta di sostenitori all’interno delle due camere del Parlamento.

Nel suo ultimo post Di Battista ha scritto: “Ogni ora che passa, per quanto mi riguarda, si aggiungono ragioni su ragioni per dire NO a Draghi. Si dice: “non sarà un governo tecnico ma un governo politico”. Benissimo. Allora ragioniamo di politica”. Non certo un tentativo di apertura verso il presidente del Consiglio incaricato.

A Di Battista fa eco la senatrice Barbara Lezzi che si batte affinché il M5s non aderisca al nuovo governo di Mario Draghi. “Non posso credere – scrive su Facebook – che ci sia tra noi la convinzione che sedere allo stesso tavolo del l’operazione Verdini da Rebibbia possa rappresentare il bene per il Paese ancor più in questo drammatico momento”.

“Un governo con Berlusconi, Calenda, Renzi, Bonino e Salvini – conclude – non è un governo politico ma un’attrazione fatale per il M5S ed una sciagura per gli italiani”.