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Consultazioni, cosa usa Draghi per riconoscere i Partiti

cosa usa Mario Draghi

Dalla scrivania di Mario Draghi è spuntato il “facciario”, uno strumento che Draghi usa per riconoscere i vari esponenti dei partiti.

Viene definito il facciario ed è stato uno strumento indispensabile per permettere al Premier incaricato Mario Draghi di riconoscere i vari esponenti politici e i parlamentari. A metà strada tra un album fotografico e il noto gioco in scatola “Indovina Chi?”, il facciario è stato cruciale anche due anni fa, nel 2018 quando ci furono le prime consultazioni per la formazione del primo Governo Conte.

Ora questo oggetto assume un significato particolare perché mai come in questo periodo di pandemia e con le mascherine alzate è necessario saper i volti di decine e decine di persone.

Cosa usa Draghi per riconoscere i Partiti

Si sa specie quando si tratta di riconoscere centinaia di volti sapere ogni nome è dura. Una sensazione che può capitare anche ai migliori. Per questo motivo personalità politiche ben collaudate come l’ex presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi proprio per ovviare a questo scomodo problema durante le consultazioni ha utilizzato uno strumento che si è rivelato cruciale ovvero il facciario.

Ma cos’è il facciario nel concreto? Si tratta di una sorta di diario, un ibrido tra album di figurine e il già citato “Indovina Chi” che serve a memorizzare i nomi di parlamentari e personalità politiche. Contrariamente a quanto si pensa questo stratagemma non è stato inventato appositamente per Mario Draghi, ma è stato utilizzato in precedenza da Premier uscente Giuseppe Conte lo ha utilizzato nel 2018 per la formazione di quello che è stato il primo Governo Gialloverde.