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Draghi, la prima bozza del programma: scuola, vaccini e fisco

cosa usa Mario Draghi

Nel secondo giro di incontri Mario Draghi avrebbe posto la prima bozza di programma ai partiti.

Scuola, fisco, vaccini e ambiente. Questi sarebbero alcuni dei punti salienti che potrebbero essere inclusi nella prima del programma che il Premier incaricato Mario Draghi avrebbe già proposto durante il secondo giro di colloqui con le varie parti politiche. Potrebbero essere dunque molte le novità soprattutto per ciò che riguarda il sistema scolastico e il piano vaccinale che potrebbero essere in cima alla lista del nuovo governo nascente. Imperativo “rimodulare il calendario scolastico”, al fine di recuperare le tantissime giornate perse a causa della pandemia, secondo quanto ha riportato ANSA. Per ciò che riguarda il vaccino l’obiettivo potrebbe essere l’aumento dei ritmi di distribuzione fin da subito con un sistema improntato su quello inglese.

Draghi, rivelata la prima bozza del programma

Con l’avanzare del dialogo con le varie parti politiche le carte si stanno a poco a poco scoprendo. Con esso sarebbe stata già sottoposta la prima bozza del programma del nascente governo i cui punti salienti potrebbero vertere soprattutto su alcuni temi come la scuola, il fisco o ancora il piano dei vaccini.

Il Piano dei vaccini

Iniziamo con quello che potrebbe essere un punto nevralgico. Si punterebbe ad un’intensificazione della campagna di vaccinazione con un occhio particolare verso l’aspetto logistico che potrebbe essere impostato sul sistema inglese.

Scuola

Anche per ciò che riguarda il sistema scolastico la strada apparirebbe tracciata con una tabella di marcia volta a recuperare le giornate di scuola perse e un calendario scolastico che potrebbe terminare a fine giugno. Oltre a ciò un importante è obiettivo è quello di occupare le cattedre dei docenti già dal primo giorno di scuola.

Fisco

L’aspetto Fisco dovrebbe essere quello più corposo con intense revisioni del sistema vigente. Il Reddito di Cittadinanza appare la vera incognita con Draghi che vorrebbe mettere fine alla natura assistenzialista di questa misura. Eppure quest’ultima potrebbe essere confermata grazie a misure correttive che renderebbero il reddito di cittadinanza parte delle politiche attive del lavoro e con il pieno coinvolgimento di realtà quali ANPAL. Previsto anche un grosso aumento delle spese per l’istruzione che passerebbero dall’attuale 3,6% di spesa al 5%. Anche per ciò che riguarda le tasse potrebbero essere introdotte diverse novità ad iniziare dal taglio delle imposte per il ceto medio e lo sviluppo di un’area no tax per le famiglie con redditi medio-bassi, un sistema che porterebbe di fatto ad una riforma dell’Irpef.