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Crisi di governo, terminato il secondo giro di consultazioni di Draghi

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Si è concluso il secondo giro di consultazioni: tutti i partiti, a eccezione di Fratelli d'Italia, hanno ribadito il proprio sostegno al premier incaricato Mario Draghi.

Dopo aver incontrato le parti sociali, il Premier incaricato Mario Draghi ha concluso il secondo giro di consultazioni per avere un’idea più precisa di quale sarà realmente l’identità di un suo eventuale governo, il perimetro di maggioranza, la squadra dei ministri e il programma. Tutti i partiti hanno ribadito il proprio sostegno all’ex presidente Bce a eccezione di Fratelli d’Italia, che non voterà la fiducia.

Crimi: “Rafforzare il reddito di cittadinanza”

La posizione della delegazione pentastellata è stata presentata, al termine del colloquio, da Vito Crimi. “Abbiamo insistito con il presidente incaricato sui temi della transizione energetica e della sostenibilità, chiedendo la formazione di un superministero che si occupi dell’ambiente. Abbiamo avuto rassicurazioni sul reddito di cittadinanza: oggi più che mai è importante rafforzare le misure di sostegno, creare misure universali per gli ammortizzatori sociali e i sussidi di vario tipo. L’altra parola chiave di questo governo è investimenti, quelli necessari a rilanciare il Paese. Il Recovery Plan partirà sulla base di quello che c’è già, non ci sarà nessuno stravolgimento“.

Crimi ha poi ribadito che “non ci sono motivi né una convenienza economica per pensare di utilizzare il Mes, infatti non è stato neanche citato all’interno del programma di governo“.

Il Movimento attende che “l’intelligenza collettiva” indichi “la scelta giusta” nell’interesse del Paese attraverso il voto sulla piattaforma Rousseau, previsto per il 10 e l’11 febbraio.

Salvini: “Incontro intenso e utile”

Terminato il colloquio con i rappresentanti della Lega. Il leader Matteo Salvini lo ha definito un “incontro molto intenso e utile, spero reciprocamente stimolante. Non abbiamo parlato di Ministeri, governi tecnici o politici, perché abbiamo fiducia nel professor Draghi. Abbiamo invece parlato di Europa. Quello che ci interessa è che si faccia l’interesse dell’Italia in un’ottica europea, senza austerità, no al ritorno in essere di politiche dei tagli, lacrime e sangue. Per quanto riguarda il tema immigrazione, chiediamo che le politiche adottate in Italia siano di stampo europeo, come fanno altri Paesi come la Spagna, la Francia, la Germania. Un conto era utilizzare i soldi dell’Europa con un governo Conte che non aveva condiviso niente con nessuno, un’altra cosa è essere protagonisti dell’utilizzo di questi soldi. Sulle alleanze internazionali non c’è alcun dubbio che dobbiamo guardare alle democrazie dell’Occidente, ignorando altri regimi che di democratico non hanno nulla“.

Per quanto riguarda il fisco “abbiamo presentato la nostra idea di pace fiscale che abbiamo approvato quando noi eravamo al governo in epoca pre Covid. Draghi” non imtende introdurre “nessuna nuova tassa, tantomeno patrimoniale, anzi un tavolo per la riforma dell’Irpef. Questo per noi è motivo di speranza“.

Berlusconi: “Faremo la nostra parte”

L’esito dell’incontro tra il presidente incaricato e la delegazione di Forza Italia è stato riassunto dal leader del partito, Silvio Berlusconi: “Ho confermato al presidente incaricato il sostegno di FI, che lascerà piena autonomia nella scelta dei ministri. Quello che nasce è un governo che nasce senza preclusione alcuna. Questo naturalmente non significa la nascita di una maggiornaza tra partiti di opposta natura, ma è la risposta a un momento di emergenza e servirà a superare questa crisi sanitaria, sociale ed economica. Noi faremo la nostra parte e metteremo da parte gli interessi elettorali per il bene del Paese“.

Meloni: “La nostra posizione è immutata”

Terminato l’incontro con Fratelli d’Italia, l’unico partito che, al primo giro di consultazioni, ha dichiarato che non voterà la fiducia al governo Draghi. “Un incontro interessante, ma noi non abbiamo altri argomenti da porre e ci limitiamo a un confronto franco sui contenuti” ha riferito la leader Giorgia Meloni. “La nostra posizione è immutata, FdI non voterà la fiducia a Mario Draghi ma vogliamo essere utili e per questo abbiamo preferito mettere nero su bianco con una lettera il lavoro che abbiamo condotto in questi mesi e in questi anni sui principali dossier aperti” tra cui Recovery, natalità, sicurezza, infrastruttura, recupero del gap tra Nord e Sud, ricostruzione delle aree terremotate e ricoversione verso il marchio sul piano industriale“.

Mi auguro che il presidente Draghi non limiterà la libertà delle persone a colpi di Dpcm e che riapra tutte le attività” ha aggiunto Giorgia Meloni, sottolineando l’importanza degli aiuti alle categorie in difficoltà e la messa in sicurezza delle persone più fragili, a partire dagli anziani. Non sono mancate le critiche alle modalità della campagna vaccinale in corso, in particolare per quanto riguarda la costruzione dei padiglioni con le caratteristiche primule volute dal commissario Arcuri.

FdI ha proposto a Draghi di ripristinare il Ministero del Turismo perchè “è una delega che non può essere mescolata ad altro“.

In tema di riforma fiscale, il presidente incaricato “ha assicurato che le tasse non aumenteranno. Non so se diminuiranno, ma mi sembra un buon punto di partenza” ha aggiunto Giorgia Meloni. Il modello fiscale proposto da Draghi è un modello progressista, il che “esclude l’ipotesi di una Flat Tax, cosa che mi dispiace“.

FdI, ha concluso Meloni, dimostrerà a Draghi di essere “più leale di alcune forze del suo governo che già mi pare che stiano litigando“.

Italia Viva: “Totale sostegno a Draghi”

È terminato l’incontro con i rappresentanti di Italia Viva e PSI. A nome della delegazione ha parlato l’ex ministra Teresa Bellanova, che ha definito l’incontro con Draghi “molto positivo. Il premier incaricato ci ha illustrato punti che condividiamo a partire dal fatto che il governo sarà fortemente europeista e atlantista e di grande sostenibilità ambientale“. Altri punti chiave per Iv sono “la ripartenza dei cantieri, il sostegno al lavoro, in particolare al settore del turismo e a tutte le attività produttive, non con finanziamenti a pioggia ma con incentivi duraturi. Abbiamo ribadito il totale sotegno di Iv” al presidente incaricato. Grande attenzione anche al mondo della scuola “perché i ragazzi non possono continuare a perdere occasioni formative“.

Nessun veto, invece, sui nomi dei ministri e sulla natura tecnica o politica dell’esecutivo.

LeU: “Sanità e lavoro al primo posto”

I rappresentanti di Liberi e Uguali hanno “riconfermato al presidente incaricato la nostra disponibilità. L’incontro si è concentrato solo su aspetti di carattere programmatico. Ci riserviamo di approfondire la sua linea, ma siamo già in grado di dare un apprezzamento. L’obiettivo da perseguire continua a essere lo stesso: mettere la sanità al primo posto” ma anche il lavoro, in particolare con la proroga del blocco dei licenziamenti e la lotta all’evasione. “Il nostro auspicio è che M5s, Pd e LeU possano trovare un accordo e, come credo varrà per tutti i gruppi parlamentari, ci riserviamo di fare una valutazione complessiva” al termine delle consultazioni.

Berlusconi atteso a Montecitorio

Nel pomeriggio è atteso, fra gli altri, l’incontro con la delegazione di Forza Italia, che a differenza del primo giro di consultazioni sarà guidato dal presidente Silvio Berlusconi.

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Europeisti: “Forte condivisione dei principi”

Abbiamo ascoltato con attenzione e condividiamo i principi fortemente europeisti” del nascente governo Draghi, ha commentato la delegazione degli Europeisti del Senato al termine del colloquio con il premier incaricato. “Siamo contenti di vedere che il 90% del Parlamento è diventato composto da europeisti e costruttori responsabili“.

Gli interventi di Lupi e Sgarbi

Maurizio Lupi di Noi per l’Italia ha “riconfermato al presidente incaricato Mario Draghi non solo la nostra stima ma anche la condivisione del programma del nuovo governo, in particolare sul fatto di essere un governo fortemente europeista e con un baricentro atlantista“. Al centro del programma del nuovo esecutivo, secondo quanto indicato da Draghi, ci saranno “la vaccinazione, il lavoro, la riapertura dei cantieri, la scuola, la necessità di valorizzare la società civile e il terzo settore“.

A proposito della posizione del M5s, “sarebbe meraviglioso che Rousseau riuscisse a smentire le scelte di vertice del Movimento. Una ribellione della base che dice no a Draghi lo augurerei al M5s” ha aggiunto Vittorio Sgarbi. Per quanto riguarda il voto di fiducia, “preferirei che si votasse da lunedì in avanti. Venerdì ho un impegno“.

Azione, +Europa e Radicali

Mario Draghi ha presentato alla delegazione congiunta di Azione, +Europa e Radicali un “progetto europeo e di atlantismo” su cui c’è piena adesione sia dell’ex presidente Bce che dai rappresentanti dei tre partiti. Carlo Calenda, leader di Azione, ha assicurato al premier incaricato “un appoggio pieno e incondizionato che non si limita a questo momento di entusiasmo generalizzato“.

Gruppo Misto: “Non abbiamo parlato di nomi”

La delegazione del Gruppo Misto e delle Minoranze linguistiche, al termine dell’incontro, ha riassunto brevemente i principali punti del programma illustrato da Mario Draghi che “si definisce futuro rappresentante di un governo europeista. Questa è una priorità assolute che noi, come minoranze linguistiche, condividiamo in pieno. Il presidente ci ha illustrato le priorità di questo governo: la sanità, la campagna vaccinale, l’ambiente, il lavoro“. Durante il colloquio “non abbiamo parlato di nomi né di composizioni [del governo, ndr]” ha poi precisato il rappresentante della delegazione.

Secondo giro di consultazioni di Draghi

Gli incontri con le delegazioni delle forze politiche hanno avuto inizio alle 15 con il gruppo Misto della Camera e le Minoranze linguistiche. Alle 15:30 si procederà con il Maie mentre alle 16:00 con Azione, +Europa e i Radicali italiani. Alle 16:30 sarà il turno di Noi con l’Italia – Usei – Cambiamo – Alleanza di centro e alle 17 di Centro Democratico – Italiani in Europa. Alle 17.30 si chiuderà con il gruppo per le Autonomie del Senato.

Le consultazioni proseguiranno domani, martedì 10 febbraio. Si inizierà alle 11 con il neonato gruppo degli europeisti del Senato per poi procedere con Liberi e Uguali alle 11.45. A seguire ci sarà Italia Viva alle 12.30 e Fratelli d’Italia alle 13.15. Alle 15 sarà la volta del Partito Democratico seguito da Forza Italia alle 15.45. Concluderanno la giornata, così come già nel primo giro di consultazioni, la Lega alle 16.30 e il Movimento 5 Stelle alle 17.15.

Sono diversi i nodi che l’ex governatore della BCE deve sciogliere con i partiti. Per ora tutti tranne Fratelli d’Italia si sono detti disponibili a sostenerlo, pur con riserve. Da una parte infatti il Movimento Cinque Stelle sembra infatti ancora diviso e la Lega si è riservata di capire i punti principali su cui si fonderà l’azione dell’esecutivo per eventualmente dargli la fiducia. Potendo essere sostenuto da forze politiche opposte, a Draghi resta il compito di capire come farle convivere e come strutturare la squadra di ministri.