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Piano vaccini, governo Draghi pronto a cambiarlo: ipotesi sulle modifiche

vaccino coronavirus

AstraZeneca agli under 65, campagna per gli insegnanti, digitalizzazione: come potrebbe cambiare il piano vaccini con il governo Draghi.

Uno degli obiettivi del nascente governo Draghi, che si appresta a prestare giuramento sabato 13 febbraio alle ore 12, è quello di velocizzare la campagna vaccinale: per ottenerlo potrebbe modificare il piano di sommnistrazione dei vaccini precedentemente stilato.

Governo Draghi modifica piano vaccini?

Uno dei primi cambiamenti potrebbe essere l’innalzamento a 65 anni dell’età a cui è somministrabile il vaccino sviluppato da AstraZeneca. Attualmente l’Aifa lo ha suggerito per i soggetti under 55 o over 55 che siano in salute e non presentino fattori di rischio, ma non è escluso che la platea venga estesa come fatto in Francia e Germania con il via libera dell’Oms. Il futuro Premier ha infatti insistito sulla necessità di vaccinare subito gli insegnanti, ma il limite a 55 potrebbe rallentare le iniezioni.

Gianni Rezza, dirigente del settore Prevenzione del Ministero della Salute, ha annunciato che gli esperti si riuniranno a breve per affrontare questo tema. Se passerà la linea di autorizzare fino a 65 anni il vaccino di AstreZeneca, la immunizzazione di massa per i professori potrebbero diventare più semplici dato che nel mese di febbraio sono attese 1,2 milioni di dosi e nel secondo trimestre oltre 20.

Il governo Draghi è poi pronto a fare in modo che l’Italia abbia a disposizione un numero più abbondante di fiale. Escluso il modello Ungheria (acquisti fuori dall’Unione Europea) e quello delle regioni nord-orientali (che provano ad acquistarle autonomamente), l’ipotesi più probabile è che il nuovo presidente del Consiglio spinga in Europa per superare le timidezze dei mesi passati. Da una parte convincendo le case farmaceutiche ad aumentare le forniture, dall’altra mostrandosi pronti a sfruttare al massimo l’autorizzazione al vaccino di Johnson&Johnson.

Oltre al tema delle disponibilità, sarà fondamentale per l’Italia avere una macchina logistica che funzioni. Di qui il tema del potenziamento del personale, della digitalizzazione e di una gestione più centralizzata tramite call center.