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Rocco Casalino: “Se ci fosse una pillola per diventare etero, la prenderei”

Libro

Nella sua autobiografia, in uscita il 16 febbraio, Rocco Casalino analizza il proprio rapporto con la sua sessualità, raccontandone difficoltà e disagi.

L’autobiografia di Rocco Casalino, intitolata “Il Portavoce – La mia storia”, debutterà ufficialmente martedì 16 febbraio, dopo i ritardi causati dalla crisi di governo che ha portato al disfacimento del Conte bis. Il libro in uscita è stato recentemente commentato dall’ex-portavoce di Giuseppe Conte nel corso di un’intervista, durante la quale si è soffermato su alcune tematiche salienti raccontate nel testo, tra le quali figura il rapporto con la sua sessualità.

Rocco Casalino, autobiografia: il rapporto con l’omosessualità

L’esponente del Movimento 5 Stelle Rocco Casalino ha scelto di ripercorrere, nell’autobiografia in uscita il 16 febbraio, tutta i momenti più importati della propria vita: l’infanzia compromessa da un padre violento, l’esperienza vissuta come vittima di bullismo, la partecipazione alla prima edizione del Grande Fratello e, infine, l’adesione al M5S e il ruolo di portavoce dell’ex-Premier Conte.

Un tema importante affrontato nel libro è certamente il rapporto di Casalino con la propria sessualità, spesso vissuta in modo poco sereno. A questo proposito, infatti, ha raccontato: «Se ci fosse una pillola per diventare etero, la prenderei. Ho vissuto questa esperienza con sofferenza, per la difficoltà di trovare un amore stabile. Oggi sono convinto che se fossi stato etero avrei trovato il grande amore della mia vita».

Rocco Casalino, inoltre, ha anche chiarito una particolare dichiarazione precedentemente rilasciata attraverso la quale ha affermato di preferire il tempo in cui l’omosessualità rappresentava un orientamento sessuale da nascondere e tenere segreto. La considerazione dell’ex-portavoce è stata spiegata dal diretto interessato in questi termini: «In quel passaggio mi riferisco all’erotismo che deriva anche dalla costrizione di vivere le proprie esperienze segretamente. È chiaro che oggi sono felice che sia (più o meno) accettata dalla società».

L’infanzia vissuta con un padre violento

Un altro aspetto cruciale narrato nell’autobiografia “Il Portavoce – La mia storia” riguarda il rapporto di Casalino con il padre alcolizzato e le violenze perpetrate dall’uomo ai danni della madre e dei due figli. Dopo aver ammesso di aver augurato la morte al genitore, costretto in un letto di ospedale, Rocco Casalino ha anche confidato: «È difficile quando hai una ferita così grande. Anche solo parlare, raccontarlo, ha richiesto un lavoro enorme su me stesso. Perché da un lato c’è la rabbia, il dolore ma dall’altro c’è il fatto che è tuo padre e questo legame, ti piaccia o no, non puoi reciderlo. Parlarne in quel modo, nel libro, è stata una violenza per me, un nuovo dolore. Però è servito, mi ha aiutato a superare questa lacerazione, forse grazie a questo sono riuscito a perdonarlo davvero».