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Brunetta contro gli statali. Ma è una vecchia intervista del 2020: la smentita

Brunetta smart working

Il Ministro Brunetta avrebbe dichiarato: “Basta smart working per i dipendenti pubblici”. Ma si tratta di una vecchia intervista erroneamente riproposta dal Corriere.

“Basta smart working, tornino subito in ufficio”. Queste le parole del ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta come riportato dal Corriere che ha ripreso un’intervista del Tgcom, specificando che tutti i dipendenti pubblici senza distinzioni, devono rientrare nei loro uffici.

Parole pronunciate in un’intervista al Tgcom (ripresa dal Corriere) che hanno suscitato diverse polemiche specialmente da parte dei sindacati dei dipendenti statali che non hanno esitato a definire le dichiarazioni del neoministro una vera e propria “dichiarazione di guerra alla pubblica amministrazione”. “Scelta incomprensibile”, ha dichiarato la CGIL.

Brunetta: “Basta smart working”

I dipendenti pubblici devono ritornare in ufficio. Questo il monito del Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha spiegato come sia il momento per gli statali di rientrare in ufficio. “Dobbiamo riaprire tutto: gli enti locali e i tribunali devono funzionare, così come funzionano gli ospedali. Smettiamola per favore, basta: si torni subito a lavorare”, ha dichiarato in modo risoluto Brunetta non mancando di aggiungere che: “Io sono alla Camera, con tutti i miei collaboratori, a lavorare: votiamo in un’aula, distanziamento, sicurezza, sanificazione certamente, ma si è tornati a lavorare”.

Nel frattempo i sindacati hanno attaccato duramente il Ministro Brunetta: “Scelta incomprensibile, che va contro i concetti di coesione, innovazione e investimenti per gestire la transizione digitale e organizzativa in modo democratico e partecipato”, le parole di CGIL. Non meno forti le parole di Usb: “Non solo Brunetta ha tagliato salari e diritti dei dipendenti pubblici…ma ha anche messo alla gogna i lavoratori e le lavoratrici del pubblico”.

La rettifica, errore del Corriere. Intervista vecchia

“Leggo sul sito del Corriere della sera di una mia intervista pubblicata in data odierna, alle ore 19.13, Dal titolo ‘Basta smart working, i dipendenti pubblici tornino in ufficio’. Il contenuto pubblicato nella sedicente intervista si riferisce ad un mio intervento a Tgcom24 in data 22 giugno dello scorso anno, periodo nel quale sembrava che la pandemia fosse in via di superamento, con il ritorno auspicato alla normalità”. Così in una nota Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, che conclude: “Quindi, io non ho rilasciato alcuna intervista, a nessuno, come doveroso riserbo, in attesa del discorso programmatico del Presidente del Consiglio Mario Draghi alle camere del prossimo mercoledì al senato e giovedì alla camera, con conseguente dibattito parlamentare e voto di fiducia. Sono sconcertato e dispiaciuto. Dal momento del giuramento, io non ho rilasciato alcuna intervista, né scritto alcun articolo. Nulla”.

Le scuse del Corriere

Anche il Corriere è intervenuto per confermare che si è trattato di un errore, ovvero è stata riproposta una vecchia intervista al ministro. Il Corriere si è dunque scusato con Brunetta.