Il portavoce dell’ormai ex premier Giuseppe Conte, Rocco Casalino, è intervenuto a Quarta Repubblica per parlare del suo nuovo libro e ne ha approfittato anche per fare un punto sulla situazione venutasi a creare nel Paese con l’arrivo a Palazzo Chigi di Mario Draghi.
A quest’ultimo Casalino si sente di mandare un messaggio, o meglio un consiglio, ovvero quello di parlare e comunicare di più e in maniera chiara, dato che questa strategia del silenzio potrebbe non pagare, ma anzi complicare le cose. “Penso che Mario Draghi sarà obbligato a parlare e a comunicare – dice l’ex portavoce – C’è una maggioranza variegata, molto litigiosa. Vedo che alcuni non riescono ad abbandonare la scena.
Il rischio è che se lui sta in silenzio, parleranno i leader dei partiti e diranno cosa diverse“.
Casalino: “A Draghi consiglio di parlare”
Poi le parole dell’ex portavoce di Conte si soffermano anche sul difficile momento vissuto dal premier per il quale prestava servizio e per la grande ingiustia, a suo dire, subita.
“Ho sofferto perché ho vissuto come un’ingiustizia quello che ha subìto Conte. Chi è stato? Renzi”. Un mese vissuto alla ricerca dei numeri in Parlamento che poi non sono mai arrivati e lo scontro con la realtà: il momento di Conte e a Chigi era terminato.
“Non ho mai detto che avremmo asfaltato Renzi in Parlamento. Pensavamo sì – aggiunge Casalino – che i numeri ci fossero: erano talmente tanti i parlamentari che esprimevano stima per Conte, pensavamo di riuscire a trovare i numeri.
È come se il disegno ci fosse già. Il nome di Draghi veniva fatto anche da altri, probabilmente c’era già un disegno di cui non ci siamo accorti”.