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Ex-Ilva di Taranto, il pm chiede 28 e 25 anni per Fabio e Nicola Riva

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Ilva di Taranto, sempre nell'ambito del processo la pubblica accusa ha chiesto 5 anni di reclusione per l'ex presidente della Regione Puglia Vendola

Ex Ilva di Taranto, oltre il processo, rimane da risolvere il problema della tutela del lavoro e dell’ambiente. Una grana ereditata dal passato per il Governo Draghi che sarà messo alla prova sulla sua vocazione all’insegna della sostenibilità ambientale.

Ilva di Taranto, il processo

Nell’ambito del processo “Ambiente svenduto” presso la Corte di Assise la pubblica accusa ha richiesto 28 anni di reclusione per Fabio Riva e 25 per Nicola Riva, ex proprietari e amministratori dell’Ilva. Cinque anni sono stati chiesti per  l’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.

Il processo relativo all’inquinamento ambientale prodotto dallo stabilimemento siderurgico coinvolge in tutto 47 imputati (44 persone e 3 società).

Tra le contestazioni c’è l’associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di sostanze alimentari, alla omissione dolosa di cautele suoi luoghi di lavoro, alla corruzione, al falso e all’abuso d’ufficio.

Le proteste dei lavoratori

Intanto, al di fuori dell’ambito giudiziario,  alcuni dipendenti nell’area industriale questa mattina hanno allestito un presidio di protesta per chiedere che anche per il 2021 sia corrisposta l’integrazione economica al trattamento di cassa integrazione.

La questione Ilva nell’agenda di Draghi

L’esigenza di tutelare il lavoro e al tempo stesso combattere l’inquinamento sarà uno dei nodi da sciogliere del governo Draghi, tra i più intricati ereditati dal passato. Del resto la tutela dell’ambiente è uno dei punti principali del programma evidenziati dal discorso di  Mario Draghi al Senato nel corso del voto per la fiducia.

Il monito del Presidente di Confindustria Puglia

A sottolinearlo anche Sergio Fontana – Presidente di Confindustria Puglia –  che in una dichiarazione affidata all’adnkronos lancia il suo monito:

“L’ex Ilva è una delle prime questioni che il governo Draghi dovrà affrontare perché qui c’è da riparareun danno ambientale, economico e sociale. E ce lo dice l’Europa nel Next Generation Eu che la sostenibilità deve essere ambientale, economica e sociale”.