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Governo Draghi, la Camera ha approvato la fiducia

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Si è conclusa la votazione della fiducia del Governo Draghi. La Camera ha approvato con 535 voti favorevoli.

Dopo aver incassato la fiducia al Senato con 262 voti favorevoli, nella giornata di giovedì 18 febbraio il governo Draghi ha richiesto il voto di fiducia alla Camera. Alle ore 9 è infatti iniziata la discussione generale – che il Premier ha seguito seduto tra i banchi dell’esecutivo – a cui è seguito poi il dibattito parlamentare. La votazione della fiducia al nuovo esecutivo si è conclusa con 535 voti favorevoli, 56 voti contrati e 5 astenuti.

Draghi: approvata la fiducia alla Camera

Anche la Camera dei Deputati ha approvato il voto di fiducia al Governo Draghi con 535 voti favorevoli. I voti contrari sono stati 56. Gli astenuti sono stati invece 5.

M5S, molti voti contro

Dopo il no di 15 senatori del Movimento 5 Stelle al Governo Draghi, anche alla Camera c’è stata la scelta da parte di circa 10 deputati di votare contro la fiducia al Governo Draghi: “Noi ci saremo, ma non ad ogni costo, resteremo fedeli ai nostri principi” aggiungendo inoltre che la decisione “che ci ha portato ad aderire a questo governo ha provocato un grande travaglio interno al M5S. Saranno il tempo e le scelte di questo governo a placare questo travaglio o a estenderne gli effetti. Il ruolo M5S sarà centrale, siamo e restiamo la prima forza in Parlamento. Faremo sentire la nostra voce”, ha dichiarato il capogruppo alla camera del Movimento 5 Stelle Davide Crippa.

Hanno annunciato di votare contro anche i deputati Pino Cabras, Andrea Colletti, Jessica Costanzo, Paolo Giuliodori, Alvise Maniero e Andrea Vallascas che hanno dichiarato: “Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai senatori M5S espulsi per aver votato contro la fiducia a questo Governo della grande ammucchiata, per essersi astenuti o per non essere stati presenti. La loro espulsione suona anche come un avvertimento nei confronti di noi deputati”.

Sgarbi: “Con sofferenza mi asterrò”

Il deputato e noto critico dell’arte Vittorio Sgarbi intervenuto alla Camera ha dichiarato che si asterrà dal votare la fiducia al Governo Draghi: “Per la considerazione che ho per lei, con sofferenza mi asterrò”. Sgarbi ha poi concluso citando un noto detto: “Memento audere semper”.

Meloni: “Ci sedemmo dalla parte del torto”

Il Leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni come annunciato già nelle scorse settimane ha confermato di voler votare contro il Governo Draghi: “Senza di noi saremmo davanti a un’enorme anomalia: saremmo l’unico Paese senza un’opposizione parlamentate e questo ci avvicinerebbe di più a posti come la Corea del Nord”, ha precisato Giorgia Meloni. Ha poi proseguito evidenziando come Fdi rimarrà “l’unico partito all’opposizione” aggiungendo: “Ci sedemmo dalla parte del torto perché da quello della ragione non c’era più posto”.

Infine ha attaccato la scelta di Draghi di alcuni ministri della squadra del Governo il Ministro degli Esteri Luigi di Maio: “Presidente Draghi neanche la sua autorevolezza riesce a nascondere gli incapaci. Si guardi intorno e mi dica se, in cuor suo, pensa davvero che Luigi Di Maio sia il migliore ministro degli Esteri e se ritiene che Speranza andasse confermato e perché Arcuri è ancora lì”.

Draghi: “Difendere il Paese dalla corruzione”

Nel corso del dibattito sulla fiducia alla Camera, Draghi ha dedicato un passaggio anche alla lotta alla corruzione: “Un Paese capace di attrarre investimenti deve assicurare legalità e trasparenza. La semplificazione ha una funzione anticorruttiva”.

Sulla ripartenza delle piccole e medie imprese quando sarà finita la pandemia ha invece affermato: “Comporta e incrocia internazionalizzazione, accesso al capitale, investimenti. Dobbiamo favorire il processo di transizione tecnologica e sostenibilità ambientale”.

Governo: oggi la fiducia alla Camera

L’ex governatore della BCE ha già depositato ieri alle 11:30, dopo aver concluso il suo intervento a Palazzo Madama, il testo del discorso programmatico che i parlamentari hanno già potuto visionare. Dopo aver parlato all’aula di Montecitorio, il presidente Roberto Fico ha dato il via alla discussione generale con gli interventi dei deputati. Dalle 12 alle 13:30 la seduta è stata sospesa per la sanificazione dell’Aula ed è proseguita fino alle 16, seguita poi da un’altra igienizzazione.

La tabella di marcia della giornata è stata seguita dal discorso del Premier che ha preso nuovamente la parola alle 18 per la sua replica. Dalle 18:30 alle 20 circa i deputati hanno espresso le proprie dichiarazioni di voto. Dopodiché si è passati alla votazione vera e propria con la prima chiama per il voto di fiducia. Come in Senato, è stata attesa una larga maggioranza anche se per il momento il record del numero dei voti a favore è detenuto da Mario Monti, che a Palazzo Madama ottenne 281 sì. Atteso altresì il voto contrario di alcuni membri del Movimento Cinque Stelle.

Nel suo discorso Draghi, sulla scia di quanto fatto a Palazzo Madama, ha fatto il punto sull’emergenza sanitaria e sulle sue conseguenze economico-sociali. Ha quindi enunciato il programma che intende perseguire – dal Next Generation EU alla campagna vaccinale . Ha invitato inoltre le forze politiche a mettere da parte le rivalità per sostenere un governo di unità.