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Luigi Di Maio chiama Giuseppe Conte: "Deve entrare nel M5s"

Luigi Di Maio e Giuseppe Conte

Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, ha contattato l'ex premier Giuseppe Conte per chiedergli di entrare nel Movimento 5 Stelle.

Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, ha rivendicato la maturazione del Movimento 5 Stelle, arrivata al suo compimento con l’avvento del Governo Draghi. Il ministro degli Esteri, in un’intervista a Repubblica, ha parlato del cambiamento del M5s e ha raccontato di aver contattato Giuseppe Conte.

Di Maio chiama Conte

Luigi Di Maio ha spiegato che il Movimento 5 Stelleè cresciuto, maturato. Questo governo rappresenta il punto di arrivo di un’evoluzione in cui i 5 Stelle mantengono i propri valori, ma scelgono di essere finalmente e completamente una forza moderata, liberale, attenta alle imprese, ai diritti, e che incentra la sua missione sull’ecologia. Tutta la trattativa con il premier Draghi è stata fatta sul ministero per la Transizione. Questo per noi è un nuovo inizio“. Di Maio ha parlato di come è cambiato il M5s e di come potrebbe cambiare chiamando in gioco anche Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio. “Molti pensavano che la nostra base non avrebbe capito, ma il 60% ha votato sì a un esecutivo che nessuno si aspettava. Penso che l’esperienza di governo abbia portato a un’evoluzione dei 5 Stelle, oggi completa. Lo dico con profondo rammarico e con grande tristezza, ma credo che le defezioni che abbiamo vissuto in questi giorni non potessero che andare così” ha spiegato Di Maio, aggiungendo che puntano agli Stati Uniti d’Europa, ad un progetto in cui il M5s e gli italiani si riconoscono. “Sarei veramente felice di un passo avanti di Conte dentro il M5s. Quando sono stato eletto capo politico nel 2017 avevo un obiettivo: portare i 5 Stelle fuori dalle ambiguità. Sono stato il primo a dire che non dovevamo più parlare di uscita dall’euro, che bisognava smettere di fare leggi che burocratizzavano il Paese. Ho detto al Financial Times che la Nato non andava abolita e che non dovevamo uscirne. Era il 2015, ricorda cosa eravamo allora? Il Movimento è ora su una linea moderata, atlantista, saldamente all’interno dell’Ue. Questa evoluzione si può completare con l’ingresso di Conte. L’ex premier, che ha rappresentato questi valori, metta la parola fine alle nostre ambiguità e ai nostri bizantinismi” ha spiegato Luigi Di Maio, chiamando in causa Conte.

Io rispetto tutto, ma l’assemblearismo estremo finisce solo per dare un’immagine di caos. Se si sta parlando di far entrare Conte, significa che a un anno da quando ne ho lasciato la guida il Movimento ha realizzato che senza una leadership forte non si va da nessuna parte” ha spiegato il ministro, aggiungendo che un modo per far entrare conte nel Movimento si potrebbe sempre trovare. Ha espresso anche il suo ottimismo per quanto riguarda l’alleanza del Movimento 5 Stelle con il Pd e Leu. “Non credo sia in pericolo il patto con Pd e Leu. Abbiamo davanti le amministrative. Mettiamo tra parentesi Roma, perché il mio e nostro sostegno a Virginia Raggi non è negoziabile. Ho proposto l’idea di un tavolo comune sei mesi fa, facciamolo” ha spiegato. Il ministro ha parlato della fine del governo Conte bis, rispondendo a chi gli ha chiesto se un Conte ter poteva nascere o se era davvero così impossibile. “Se qualcuno aveva dubbi, non dovrebbe averli ora che di Mes e prescrizione non si parla più” ha dichiarato. Ha raccontato anche che continua a parlare con Alessandro Di Battista e che è stato un dolore vederlo lasciare il Movimento, anche se ha imparato a dividere l’amicizia dalla politica. “Con Alessandro ho un legame indissolubile, abbiamo subìto gli stessi attacchi, diviso gli stessi palchi. Doveva andare così, anche se fino alla fine ho sperato il contrario” ha spiegato.