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Draghi ai ministri: parlare solo in caso di provvedimenti

Mario Draghi

Draghi invita i ministri a esprimersi solo in presenza di provvedimenti che necessitano di una spiegazione. Si chiedono fatti, non parole.

Lo scorso 13 febbraio, Mario Draghi ha dato una nuova disposizione ai ministri. Il premier ha chiesto loro di parlare solo in presenza di provvedimenti da spiegare. Il nuovo governo cerca dunque fatti, non parole. Ricordiamo le parole del premier nel corso della sua replica in parlamento: “Ringrazio per la stima ma anche questa dovrà essere giustificata e validata nei fatti dal Governo da me presieduto”. Ebbene, Draghi ha ribadito il concetto lo scorso 2 marzo. Se fino a poco tempo fa eravamo abituati a sentir parlare Giuseppe Conte tra un Tg e l’altro, tanto da proporre più di un’edizione straordinaria, notiamo ora la quasi totale assenza in Tv del nuovo presidente del Consiglio. Non a caso, Draghi non ha nemmeno presentato il suo primo Dpcm.

Draghi: ministri parlano solo con provvedimenti

Mario Draghi vuole che i ministri parlino solo in caso di provvedimenti, che necessitano di opportune spiegazioni. Sembra che lo staff di Draghi abbia dato precise disposizioni regolamentanti i rapporti con la stampa. Un esempio degno di nota risale al periodo in cui il nuovo governo si stava ancora fermando. In quell’occasione, era stato disposto che i ministri non rilasciassero interviste, almeno fino all’avvenuta nomina dei sottosegretari.

Le interviste ai ministri

I ministri potranno parlare di questi eventuali provvedimenti degni di menzione nel corso delle interviste. Ne consegue che parlare del più e del meno dinanzi ai media non è più ammesso. Tramite questo stratagemma sono impediti anche i giudizi politici continui a cui giornali e telegiornali ci hanno abituato nel corso degli anni.