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Meloni: "Basta Dpcm, si torni democrazia"

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Il commento della leader di FdI Giorgia Meloni sul primo Dpcm di Mario Draghi, sulla questione Arcuri e sulla trasparenza del Cts.

Basta Dpcm, si torni alla normalità della democrazia“. Parole della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in una intervista al Corriere della Sera in merito al nuovo Dpcm che porta la firma del premier Mario Draghi. Il provvedimento contiene le misure anti Covid valide fino al 6 aprile e Meloni ravvede nello stesso un abbozzo di cambiamento di rotta, ma non ancora sostanziale. Ecco le sue parole: “Accolgo il segnale positivo e ribadisco che saremo a disposizione con le nostre proposte. Ma per ora nei contenuti quello che Draghi sta facendo mi sembra molto simile a quello che faceva Conte. A partire dall’ennesimo Dpcm che tutti speravamo di non vedere più. La discontinuità non è una semplice nomina, si vede nei fatti”.

Meloni su Dpcm e caso Arcuri

Sulla questione Arcuri Meloni ha le idee chiare, le è piaciuta, e l’ha definita “tra le prime cose che ho chiesto al capo del governo. Noi mandammo subito a Draghi documenti e dossier sull’opacità e i disservizi della gestione commissariale, che ha avuto punte surreali come sul caso delle mascherine ma anche con lo scandalo dei padiglioni vaccinali con i fiori, che giustamente Draghi ha bocciato. Benissimo, ma è il minimo sindacale”.

Sul nuovo capo della Protezione Civile Curcio, sul generale Figliuolo e su Gabrielli ai servizi la leader di FdI ha aggiunto: “So che ci vuole tempo, e apprezzo che qualche passo si sia compiuto. La provenienza non è di per sé garanzia di successo per ruoli così delicati, ma le persone scelte sono certamente di assoluta rilevanza nel proprio campo e siamo a loro disposizione. Speriamo possano rompere finalmente i ponti col passato. Vedo ancora segnali preoccupanti. Agire ancora con Dpcm come si è appena fatto anziché coinvolgere il Parlamento è il contrario di ciò che ci aspettavamo. Ormai l’emergenza dopo un anno è diventata quasi ‘normalità’”.

Poca democrazia e continuità con il Conte bis

Poi il tema della democrazia. “Bisogna tornare alle procedure ordinarie in democrazia. È presto, ma nei fatti per ora, domina la continuità con le politiche di Conte. D’altronde se si confermano ministri del precedente governo in posti chiave, come Speranza alla Salute, che scarto ci si può attendere? Mi aspettavo e mi aspetto ancora che si cambi la politica surreale delle chiusure a cena dei ristoranti aperti a pranzo mentre si consente che gli anziani si accalchino in file vergognose per il vaccino anziché prevedere un servizio efficiente a domicilio, visto che sono la categoria più fragile e colpita”.

Ma cosa si aspetta Giorgia Meloni? “Mi aspetto che si affronti il tema che poniamo da un anno dei mezzi pubblici strapieni, vero vettore di contagio, altro che le palestre. Mi aspetto trasparenza sui dati del Cts, che limitano le libertà individuali. E che si cambi quello che non ha funzionato, visto che dopo un anno stiamo ancora in emergenza come nel marzo scorso”.