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Il senatore Comincini lascia Renzi e torna nel Pd: "IV appare sospesa"

eugenio comincini

Con un lungo posto sui suo profilo Facebook, il senatore Eugenio Comincini ha lasciato Italia Viva per tornare tra le fila del Partito Democratico.

Dopo che già da alcuni giorni gli organi di stampa davano ormai come imminente il suo addio a Italia Viva, il senatore Eugenio Comincini rompe gli indugi e nella giornata del 21 marzo ha annunciato ufficialmente il suo ritorno nel Partito Democratico. Comincini, già sindaco di Cernusco sul Naviglio, ha rimproverato al partito di Matteo Renzi di essere sospeso su tematiche per le quali non ci può essere confusione.

Comincini lascia Italia Viva

In un lungo post pubblicato sulla propria pagina Facebook, il senatore ha parlato della sua esperienza nel partito renziano dichiarando: “Un anno e mezzo fa aderii ad Italia Viva. […] Seguire Matteo Renzi mi sembrò il modo di rimanere coerente al percorso politico che avevo fatto; lasciare il PD per entrare in Italia Viva fu però una scelta dettata dalla convinzione che in quel momento si potesse e dovesse costruire, fuori dal PD, “una casa dei riformisti” in grado di allargare il campo del centrosinistra”.

In seguito Comincini non risparmia critiche al suo ormai ex partito, affermando come a suo dire non esistano al momento le condizioni per la nascita di un soggetto centrista e liberaldemocratico come Italia Viva: “Nello schieramento dove mi sono sempre voluto collocare e riconoscere, il centrosinistra, Italia Viva oggi appare sospesa, non decisa su aspetti sui quali per me non può esserci confusione: affermare di essere alternativi ai populisti e ai sovranisti, in un quadro politico in profondo cambiamento, è una posizione a mio avviso debole”.

In seguito il senatore ha inoltre aggiunto: “Ho quindi chiesto di rientrare nel PD: da persona libera e con rispetto, consapevole che il mio rientro non muterà le sorti della politica nazionale, ma desideroso di contribuire a dar forza alle istanze riformiste, in un contenitore politico che riconosco ancora forte di una organizzazione e di comunità attive sui territori”.