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Lucia Borgonzoni, il congiuntivo sbagliato della sottosegretaria alla Cultura

Grammatica

La sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, ha attirato su di sé innumerevoli critiche sui social a causa di congiuntivo sbagliato.

La sottosegretaria alla Cultura del governo guidato da Mario Draghi, Lucia Borgonzoni, è nota tra i suoi colleghi e in tutta Italia per le sue numerose gaffe maturate in ambito geografico o per le sue dichiarazioni relative alla mancata passione per la lettura, ostentate durante la sua partecipazione al governo Conte I, che la vedeva ricoprire la medesima carica attualmente assunta.

Ai clamorosi “lapsus” della leghista, si è recentemente aggiunto un nuovo particolare aneddoto relativo al corretto uso della lingua italiana che ha scatenato gli utenti sui social.

Lucia Borgonzoni, il congiuntivo sbagliato su Facebook

L’esponente della Lega nonché sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni ha suscitato polemiche sui social, sbagliando un congiuntivo.

Nella serata di lunedì 22 marzo, la donna ha pubblicato sul suo profilo Facebook un post per elogiare l’imminente arrivo, in Italia, di un milione di dosi di vaccino contro il coronavirus prodotto da Pfizer. La notizia, recentemente annunciata dal commissario Figliuolo, è stata citata dalla Borgonzoni che non si è lasciata sfuggire l’occasione di criticare l’ex Premier Giuseppe Conte, incappando però in un grave errore grammaticale.

Il post della sottosegretaria alla Cultura, infatti, riporta le seguenti parole: “Bravissimo generale Figliuolo! Questo è il governo Draghi! Se c’erano ancora Conte e Arcuri oggi come saremmo conciati?”.

Nel periodo ipotetico, quindi, in sostituzione del tradizionale e corretto congiuntivo, Lucia Borgonzoni ha impiegato erroneamente l’imperfetto indicativo. Il costrutto scelto dalla donna, tipico del parlato e soprattutto dell’italiano dell’uso medio o neostandard, risulta del tutto inappropriato non soltanto da un punto di vista grammaticale ma anche in relazione all’uso corretto della lingua italiana in contesti ufficiali e formali, canoni entro i quali dovrebbe sempre rientrare la comunicazione politica.

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Le critiche rivolte alla sottosegretaria alla Cultura sui social

La gaffe grammaticale della Borgonzoni è stata aspramente criticata da numerosi utenti sui social, compresi alcuni leghisti delusi dal partito di Matteo Salvini e da svariati sostenitori di Giuseppe Conte.

Tra i vari commenti pubblicati a corredo del post di Lucia Borgonzoni, infatti, c’è chi scrive: “Borgonzoni! ‘Se c’erano ancora Conte e Arcuri’? Impara prima la grammatica! Volevi dire: ‘Se ci fossero stati ancora Conte e Arcuri’. Ma va bene, dai. Quello che, invece, è imperdonabile è il voltafaccia che tu e tutta la Lega avete fatto nei confronti dei vostri elettori. Ora siete tutti allineati per distruggere l’economia di questo paese. Spero vi abbiano ricompensato molto bene ma la pagherete: siete solo dei criminali”.

Altri utenti, invece, hanno affermato: “Le Consiglierei di approfittare dei suggerimenti che le stanno dando per scrivere correttamente una frase in italiano. Non mi è chiaro con quali meriti è diventata sottosegretario di Stato al Ministero della cultura nel governo Draghi detto il governo dei migliori”.

Infine, vi è anche chi ha sottolineato come, consultando la cronologia delle modifiche del post di Lucia Borgonzoni, il messaggio originariamente condiviso contenesse un duplice errore. In un primo momento, infatti, la donna aveva dichiarato: “Se c’erano ancora Conte e Arcuri oggi come eravamo conciati?”.

L’imperfetto “eravamo” è stato poi corretto con il condizionale “saremmo”: non si spiega, però, perché non si sia provveduto a rettificare anche la prima parte del periodo ipotetico, inserendo l’opportuno congiuntivo.

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