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Arriva dalla Polonia la terribile storia di Agnieszka T., una donna morta a 37 anni col feto in grembo perché le sarebbe stato impedito di abortire. Lo sconcio è avvenuto nell’ospedale specialistico provinciale di Czestochowa, presunto fiore all’occhiello di un paese dove interrompere la gravidanza è vietato. I media fanno sapere che a causa di complicazioni la donna aveva perso uno dei due gemellini che doveva dare alla luce, ma ha continuato a portare in grembo il feto morto perché “la rimozione non è stata consentita in quanto la legge in Polonia vieta severamente l’aborto”.
Morta col feto in grembo: il calvario di Agnieszka e l’accusa dei familiari contro l’ospedale
Purtroppo e ovviamente Agnieszka è morta. La sua famiglia ha denunciato quell’orrore ed accusa i vertici del nosocomio polacco dove la 37enne era stata ricoverata a fine dicembre per spirare 25 gennaio. Il bambino che aveva in grembo era morto il 23 dicembre ed a quel punto i medici si sarebbero rifiutati di interrompere la gravidanza perché in Polonia l’aborto è vietato.
Agnieszka morta col feto in grembo: “Hanno aspettato che il gemello morisse di suo”
Con quella decisione scellerata i “sanitari” hanno costretto Agnieszka a portare il feto morto in grembo per giorni. La denuncia dei familiari è agghiacciante: “Hanno aspettato che le funzioni vitali dell’altro gemello cessassero spontaneamente, lei ha portato i bambini in grembo fino al 29 dicembre quando è morto anche il secondo figlio”. E solo due giorni dopo i medici hanno rimosso entrambi i feti ma a quel punto le condizioni di salute della donna erano compromesse e neanche un trasferimento in neurologia l’ha salvata.
La versione dell’ospedale su caso di Agnieszka, morta col feto in grembo: “Volevamo salvare il secondo bambino”
L’ospedale dal suo canto rigetta le accuse e sostiene di aver atteso solo perché l’altro piccolo si poteva salvare, lo fa con una nota: “Il comportamento dei medici non è stato influenzato da nient’altro che da considerazioni mediche finalizzate alla cura della paziente e dei suoi figli”. E ancora: “C’era la possibilità di salvare il secondo figlio. Tuttavia, nonostante gli sforzi dei medici, anche l’altro feto è morto. A questo punto la decisione di interrompere la gravidanza è stata presa immediatamente. I medici hanno avviato la procedura per l’espulsione che è durata due giorni”. Il successivo test covid ha mostrato che la donna era stata contagiata dal coronavirus. Una indagine della Procura farà luce sulla tremenda vicenda.