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Polonia, il dramma dei bimbi ucraini: casi di scomparsa e tratta di esseri umani

Polonia tratta di esseri umani

Le associazioni che operano al confine tra Polonia e Ucraina hanno segnalato episodi di minori ucraini scomparsi e tratta di esseri umani.

Al confine tra Ucraina e Polonia sono stati segnalati diversi casi di minori scomparsi e tratta di esseri umani, estorsione e sfruttamento. A tal proposito, il governo polacco ha introdotto emendamenti ad un disegno di legge appena approvato che delinea le risposte di Varsavia alla crisi dei rifugiati.

Tratta di esseri umani in Polonia

A segnalare gli episodi sono stati gruppi di volontari e Ong. Karolina Wierzbińska, coordinatrice di Homo Faber, ha infatti reso noto di aver visto bimbi inviati da soli da genitori disperati per incontrare parenti o amici oltre il confine ucraino arrivati senza che nessuno gli desse una mano e ha aggiunto che altri sono invece scomparsi. Inoltre sono emersi casi di tratta di esseri umani e offerte di lavoro a donne in Polonia che si sono poi rivelate un inganno, con datori di lavoro che le hanno maltrattate.

L’organizzazione polacca ha dunque istituito una linea di assistenza in lingua ucraina disponibile 24 ore su 24 per supportare donne e bambini che attraversano il confine. “Purtroppo è impossibile controllare tutti coloro che vengono al confine anche solo per dare un passaggio agli sfollati, molti si presentano come parenti, ma non ne abbiamo la certezza“, ha spiegato la donna parlando di una situazione estremamente caotica e potenzialmente spaventosa per chiunque. “Non possiamo escludere che ci fossero anche criminali, in attesa di approfittare di donne e bambini vulnerabili“, ha aggiunto.

Tratta di esseri umani in Polonia: governo inasprisce le pene

Per porre un limite al fenomeno, il governo di Varsavia ha introdotto emendamenti ad un disegno di legge appena approvato contenente le risposte della Polonia alla crisi dei rifugiati. Questi prevedono l’innalzamento della pena minima per la tratta di esseri umani da tre a 10 anni e la pena detentiva massima per la tratta sessuale di bambini da 10 a 25 anni. “Vogliamo inviare un messaggio chiaro ai criminali che stanno cercando di sfruttare le tragedie dei rifugiati“, ha affermato il viceministro degli interni polacco Maciej Wąsik.