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Pompei, ritrovato lo scheletro di una vittima decapitata

Pompei

Rinvenuti i resti di un 35enne morto durante una disperata fuga dall'eruzione del Vesuvio. Un masso di 300 chili gli avrebbe tranciato la testa.

Una tentata fuga di fronte alla furia distruttrice del Vesuvio, resa ancor più difficoltosa da problemi ossei a una gamba e terminata infine in modo tragico. È l’ennesima straordinaria scoperta avvenuta nel sito archeologico di Pompei, dove gli scavi più recenti hanno riportato alla luce lo scheletro di una nuova vittima dell’eruzione del vulcano. Si tratterebbe di un 35enne ritrovato schiacciato da un masso dal peso di 300 chili, che secondo le ricostruzioni gli avrebbe staccato di netto la testa. Lo scheletro è stato rinvenuto in un punto dove in passato si erano già effettuati scavi a più riprese, senza però trovare nulla, e in prossimità di una strada riportata alla luce proprio nel maggio 2018, pochi giorni prima dell’ultima sconvolgente scoperta.

Pompei, ritrovato scheletro decapitato

A quasi 2000 anni di distanza dall’eruzione del Vesuvio che nell’anno 79 d.C. distrusse diverse città vicine, travolte dalla furia del vulcano, si registra l’ennesima sconvolgente scoperta da parte degli archeologi.

Il sito archeologico di Pompei, uno dei luoghi devastati dal fenomeno naturale, aveva già fatto notizia nel mese di maggio 2018 per il suo Vicolo dei Balconi, una strada riportata alla luce durante gli ultimi scavi che avevano restituito nuovi tesori: da edifici con balconi alle anfore che sarebbero state lasciate asciugare al sole, il tutto caratterizzato dall’intenso rosso pompeiano.

Quello stesso suolo non finisce però di offrire sorprese, perché proprio a pochissima distanza dal Vicolo dei Balconi è stato rinvenuto lo scheletro di una delle tante vittime dell’eruzione. Gli archeologi hanno accolto con meraviglia l’ultimo ritrovamento, che in seguito alle analisi degli esperti offre tanti tragici dettagli sui momenti che hanno preceduto la sua morte.

Si tratterebbe di un 35enne, il cui scheletro è stato ritrovato schiacciato nella parte del busto da un masso di circa 300 chili. L’enorme roccia, con tutta probabilità proveniente dall’eruzione del Vesuvio, lo avrebbe decapitato proprio nel momento in cui stava cercando di scappare in mezzo a una nube di cenere e fuoco. La fuga sarebbe stata resa ancora più difficile da dei problemi fisici, come ha spiegato l’antropologa Valeria Amoretti all’ANSA, evidenziati da un’infezione ossea alla tibia che avrebbe rallentato il tentativo della vittima di scappare.

Il direttore del parco archeologico di Pompei Massimo Osanna ha spiegato all’ANSA che si tratta di una scoperta “drammatica ed eccezionale”, in quanto lo scheletro è stato ritrovato in un punto che era già stato oggetto di scavi a più riprese: una prima volta durante il 1800 e di nuovo nei primi anni del 1900.