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Ponte Morandi, Mattarella: ora serve un impegno concreto

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A un mese dal crollo del ponte Morandi Sergio Mattarella denuncia come questa sia stata una "tragedia inaccettabile" e chiede un "impegno collettivo".

Sergio Mattarella ricorda il crollo del ponte Morandi ad un mese esatto dalla tragedia. Il Presidente della Repubblica sottolinea come Genova sia stata capace “di non cadere nella disperazione” e proprio per questo esorta tutti, Istituzioni in primis, ad approvare “provvedimenti che sostengano l’impegno dei cittadini, delle imprese, del mondo del commercio e dell’economia” della città ligure così duramente colpita.

Mattarella: crollo ponte inaccettabile

E’ passato un mese dal tragico crollo del ponte Morandi a Genova, che ha causato 43 morti. Nonostante la “tragedia inaccettabile l’immagine che Genova ha dato di sé (…) in quei giorni di lutto e di smarrimento non è stata soltanto di profondo dolore, ma anche di grande solidarietà e di forza d’animo” precisa oggi Sergio Mattarella.

In un intervento su La Stampa e il Secolo XIX, il capo dello Stato non si limita infatti a commemorare il dramma che ha colpito la città ligure e l’Italia tutta ma esorta a tirare fuori “energia, idee, collaborazione, sostegno” perché ora “serve un impegno collettivo, nazionale e locale, pubblico e privato”. “Ricostruire è un dovere. Ritrovare la normalità, una speranza che va resa concreta” chiarisce infatti il Presidente della Repubblica, pensando probabilmente anche a quei 600 sfollati che dal 14 agosto scorso non possono più rientrare nelle proprie abitazioni, quelle situate nella zona rossa sotto il viadotto Polcevera.

“Bisogna farlo in tempi rapidi, con assoluta trasparenza, con il massimo di competenza. Con unità di intenti e visione lungimirante. – precisa – Partendo dal ricordo delle vittime, dai bisogni primari di quei cittadini che hanno perso tutto. E accompagnando via via la ripartenza con provvedimenti che sostengano l’impegno dei cittadini, delle imprese, del mondo del commercio e dell’economia”. Mattarella evidenzia come Genova finora sia stata “capace di non cadere nella disperazione” sottolineando quindi come la città “non attende auguri o rassicurazioni ma la concretezza delle scelte e dei comportamenti”.