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Ponte Morandi, Renzi: "Grazie a chi lavora senza sosta"

Ponte Morandi

"Un pensiero alle vittime e alle famiglie straziate dal dolore", ha scritto Renzi. Poi la replica alle parole dell'attuale governo

All’indomani della tragedia, numerose le polemiche aizzate contro i presunti responsabili. Si cercano risposte per fare chiarezza sull’accaduto. Per dare un nome e un cognome a chi non ha fatto quello che avrebbe dovuto. Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno annunciato l’intenzione di revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia. Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha chiesto immediatamente le dimissioni dei vertici. Inoltre, sta valutando la possibilità di trasferire la gestione dell’A10 all’Anas. Sul fronte opposto ha parlato il capogruppo dei senatori Pd Andrea Marcucci. “Non si risiede a Palazzo Chigi per fare gli sciacalli, come sta purtroppo facendo sulla tragedia di Genova”, ha riferito. A poche ore dal drammatico crollo del ponte Morandi, anche l’ex Premier Matteo Renzi ha voluto dire la sua.

Il post di Matteo Renzi

Era doveroso mettere da parte i dissidi interni per onorare con massimo rispetto le vittime di quella tragedia che si sarebbe dovuta evitare. Ma all’indomani dell’accaduto, non si può far finta di niente. I toni si alzano, gli animi si accendano. Diffuse le vicendevoli accuse di sciacallaggio. Riprende la guerra tra governanti e governati.

“Alle società che gestiscono le nostre autostrade sborsiamo i pedaggi più cari d’Europa mentre loro pagano concessioni a prezzi vergognosi”, ha scritto per primo Danilo Toninelli su Facebook. Come lui, Di Maio: “Autostrade doveva fare la manutenzione e non l’ha fatta. Prima di tutto si dimettano i vertici”. Salvini lo segue a ruota: “La revoca delle concessioni è il minimo che ci si possa aspettare”. E sul suo blog Beppe Grillo non poteva non dire la sua in merito al dramma che ha colpito la sua città. “Vaffa a mille decibel agli sciacalli”.

Così, è arrivata la replica di Matteo Renzi. L’ex segretario del Pd ha pubblicato un lungo post sulla sua pagina Facebook. Per prima cosa, ha voluto ringraziare i numerosi soccorritori. “Grazie a chi sta lavorando senza sosta da due giorni. Le qualità dei soccorritori italiani sono straordinarie”. Poi un pensiero è andato alle famiglie delle vittime, “straziate dal dolore”. Ha detto: “Morire così è assurdo. Fare giustizia è un dovere per queste famiglie, ma anche per ciascuno di noi”. Ma a questo punto non ha potuto fare a meno di esporre la sua replica alle recenti dichiarazioni di grillini e leghisti.

“Le parole di queste ore di alcuni membri del Governo impongono una puntuale replica su cinque punti. Su questi cinque punti va fatta chiarezza, altrimenti sembriamo complici”, ha precisato.

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Contro Di Maio

“Chi come Luigi Di Maio dice che il mio Governo ha preso i soldi da Benetton o Autostrade è tecnicamente parlando un bugiardo. Se lo dice per motivi politici invece è uno sciacallo”. Non manca di fare nomi e di portare avanti critiche per nulla sottese. Ha infatti tenuto a precisare: “il mio Governo non ha preso un centesimo da questi signori, che non hanno pagato la mia campagna elettorale, né quella del PD, né la Leopolda. Utilizzare una tragedia per attaccare gli avversari, mentendo, dà il senso della caratura morale e politica del Vicepresidente del Consiglio”.

Tuttavia, sulla vicenda del ponte Morandi, ha sottolineato: “Chi ha sbagliato deve pagare fino all’ultimo centesimo”. Ma in questa battaglia all’ultimo sangue (e alla caccia dei “pollici all’insù”), Renzi non si è risparmiato, attaccando ogni virgola delle più recenti dichiarazioni degli esponenti giallo-verdi. ” Dire: “Revochiamo la concessione” fa aumentare i Like e fa esultare chi non conosce le carte. Ma governare è più complicato che scrivere post su Facebook: se revochi la concessione paradossalmente fai un regalo ad Autostrade. Perché devi pagare un sacco di soldi per revocare la concessione e perdi le opere pubbliche che servono e per le quali loro sono impegnati”. Così ha risposto al fronte unanime di Lega e M5s.

Renzi con l’Europa

Con tono europeista, Renzi ha detto: “Non facciamoci ridere dietro da mezza Europa. I vincoli dell’Unione Europea non c’entrano nulla. Il ponte crolla in Italia, non a Bruxelles. Le opere pubbliche in Italia sono bloccate dai ritardi della burocrazia e dai veti di chi dice sempre no, dalla comitatite. La flessibilità per fare le opere pubbliche c’è già. Bisogna fare ciò che è progettato e per i quali progetti i soldi ci sono già”

Contro Toninelli ha detto esplicitamente: “Da quando Toninelli è ministro tutti i grandi progetti sono stati bloccati. Se si bloccano i progetti, l’Italia crolla. Ed è ridicolo che il Movimento Cinque Stelle si affanni a cancellare dal web (impossibile, peraltro) ogni traccia delle proprie contraddizioni”.

Genova e il suo ponte Morandi

A nominare Genova “Vengono in mente le poesie di Caproni e le canzoni di De Andrè”, ha scritto Renzi con tono commosso.

Poi la cruda realtà: “Ma qui oggi servono solo i progetti. Immediati. Genova è in difficoltà da tempo e il Ponte Morandi rischia di essere il colpo di grazia. Per Genova servono INNANZITUTTO i lavori sul Bisagno (partiti con noi, stanno andando avanti anche con gli amministratori di un altro colore politico, bene!), gli investimenti sul Porto sbloccati da Delrio, il Terzo Valico e la Gronda. I soldi ci sono. Le opere vanno fatte. Punto”.

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Spaziando da quanto accaduto nel cuore del territorio ligure, l’esponente Pd ha proseguito la sua guerra contro l’attuale governo. “Le prime scelte di questo Governo ci preoccupano: un Governo NoVax, NoTav, NoJobs. Qualcuno persino NoEuro. Almeno sulle Opere Pubbliche chiediamo di cambiare direzione. Continuare a dire NO a tutto non ci renderà un Paese più sicuro. Il nuovo Governo ha abolito le Unità di Missioni sul Dissesto Idrogeologico e sull’Edilizia Scolastica. Vi prego, RIPENSATECI: ve l’ho chiesto anche in Aula, al Senato”.