> > Ponte Mornadi, Delrio: "Ero indeciso se rompere il silenzio"

Ponte Mornadi, Delrio: "Ero indeciso se rompere il silenzio"

Graziano del Rio Ponte Morandi

Al Meeting di Rimini l'ex Ministro Graziano Delrio parla del Ponte Morandi di Genova: "non scappo dalle mie responsabilità".

Il capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei deputati, Graziano Delrio, durante la conferenza stampa tenutasi al Meeting di Rimini 2018 ha motivato la propria assenza ai funerali di Stato per le vittime del Ponte Morandi. “Non sono andato ai funerali di Stato perché così si è deciso con il segretario del partito Martina” e ha aggiunto: “non scappo dalle mie responsabilità“. Graziano Delrio è quindi consapevole delle responsabilità conseguenti al ruolo che ha ricoperto nella scorsa legislatura, quello di Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ma afferma: “Se uno pensasse di avere fatto tutto e di più, si sentirebbe sempre a posto, ma sarebbe una presunzione inutile. Quando si governa si sbaglia, questo credo che valga per tutti“.

Delrio: “col nostro Governo 23 miliardi ad Anas”

Ero indeciso se rompere il silenzio ma ora che funerali sono stati fatti, dedichiamo un commosso ricordo alla vittime tutti assieme. Questo Paese ha bisogno di verità e coesione, la bandiera appartiene a tutti“. Graziano Delrio inizia con queste parole a ripercorrere quanto avvenuto il 14 agosto 2018 sul Ponte Morandi a Genova. In qualità di ex Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio è particolarmente interessato alle riflessioni che la politica deve porsi in merito alla gestione della viabilità di uso pubblico. Diminuire i fondi per la manutenzione delle infrastrutture, anche quando la gestione è in mano ai privati, non è la soluzione:

Dal 2001 al 2013 per investimenti di Rfi (Rete ferroviaria Italiano, ndr) sono stati dati 47 miliardi di euro; tra il 2014 al 2018 sono stati dati 48 miliardi di euro. La gran parte di questi soldi per indirizzo politico del ministero erano su manutenzione delle reti esistenti e sicurezza. Se non ci credete andate a verificare dai contratti di programma e dai dirigenti di Rfi. Anas riceveva 800/900 milioni all’anno decisi a novembre. Con i nostri governi ha ricevuto 23 miliardi di euro e l’indirizzo era di dare oltre il 50% a manutenzione e cura della rete esistente. Questi sono i dati di fatto.

Delrio ci tiene poi a precisare che, per quanto riguarda Autostrade per l’Italia “non vi è stato nessun allungamento concessione nel 2017“.

Delrio non conosceva le condizioni di usura del ponte

Subito dopo l’incontro pubblico, l’onorevole Delrio si è confrontato con esponenti del proprio partito in merito alla relazione della commissione incaricata di verificare lo stato di usura del Ponte Morandi nel febbraio 2018, pubblicata dall’Espresso. Stando al verbale della riunione del Provveditorato delle opere pubbliche di Genova, Autostrade per l’Italia era a conoscenza dello stato di usura del ponte. Il verbale riporta infatti che “si rivelano alcuni aspetti discutibili per quanto riguarda la stima della resistenza del calcestruzzo“. In conseguenza a ciò, i relatori avevano suggerito di prendere precauzioni per limitare il traffico sul Ponte Morandi. Non si sarebbe tratto quindi di una tragedia imprevista, ma di un disastro annunciato.

Nel febbraio 2018 Graziano Delrio era ancora Ministro, ma sostiene di non essere stato informato dalla commissione in merito alle condizioni di usura del ponte: “Vista la situazione tragica, è necessario dire in primo luogo le conclusioni della commissione non fu trasmessa a livello politico ma rimase un atto fra tecnici, il ministro in ogni caso non è stato informato“. Questo significa che, per quanto il Ministero fosse a conoscenza della riduzione dell’efficienza dei tiranti del ponte del 20%, il Ministro non ne era stato direttamente messo al corrente.