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Pozzallo, migranti nudi in spiaggia: protesta dei bagnanti

Migranti nudi a Pozzallo

Il sindaco di Pozzallo ha garantito il trasferimento di un alto numero di migranti dall'hotspot della città.

Tre migranti ospiti dell’hotspot di Pozzallo si sono denudati sulla spiaggia di Raganzino, in provincia di Ragusa. Hanno fatto il bagno senza costume, nonostante le ripetute proteste dei bagnanti che li hanno invitati a coprirsi. Alcuni operatori del centro di accoglienza sono intervenuti e li hanno riaccompagnati alla loro sistemazione. Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, il problema è il cambiamento delle norme relative agli hotspot. Fino a poco tempo fa i migranti restavano nel centro di accoglienza per un massimo di 24-48 ore. Ora i tempi si sono allungati per consentire la ricollocazione dei richiedenti asilo nei diversi Paesi di accoglienza. Il risultato è una crescente tensione tra i cittadini, a causa di comportamenti che “per alcune delle popolazioni alle quali appartengono i migranti, sono ritenuti normali nei paesi di origine”.

I provvedimenti

Il sindaco ha parlato personalmente con il prefetto Piantedosi, capo di gabinetto del ministro dell’Interno Salvini. Piantedosi ha assicurato che 82 migranti verranno trasferiti dall’hotspot di Pozzallo a Messina. Nel corso di un’altra telefonata il prefetto Pantalone ha garantito il trasferimento di 50 immigrati in Francia, previsto per il 2 agosto, e di altri 50 in Germania in tempi brevi.

Patrizia Rametta, rappresentante della Lega a Ragusa, ha denunciato su Facebook il rischio che il turismo locale sta correndo a causa degli ospiti degli hotspot. “Poi vi lamentate se c’è insofferenza e Pozzallo perde il turismo. Li mandiamo a Capalbio?”

I precedenti

Il 4 luglio 2017 un migrante di circa 10 anni è stato fotografato nudo sulla spiaggia di Reggio Calabria. La foto, diffusa sui social dal manager Ivan Nasso e rilanciata dal Fatto Quotidiano, provocò una violenta reazione da parte di alcuni cittadini. Molti si dissero pronti a usare manganellate ed ettolitri di olio di ricino per “dare una lezione” al giovanissimo, fino a evocare “un nuovo Olocausto”.

Ragazzino a Reggio Calabria