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Premi Balzan 2021, Quadrio Curzio: la cultura è veicolo di Pace

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Milano, 4 lug. (askanews) - Cultura e scienza come forze che uniscono i popoli e costruiscono la Pace: è lo spirito affermato nel corso della cerimonia di consegna dei Premi Balzan 2021 che si è svolta al Palazzo federale di Berna. I premi sono stati conferiti a Giorgio Buccellati e Marilyn Kell...

Milano, 4 lug. (askanews) – Cultura e scienza come forze che uniscono i popoli e costruiscono la Pace: è lo spirito affermato nel corso della cerimonia di consegna dei Premi Balzan 2021 che si è svolta al Palazzo federale di Berna. I premi sono stati conferiti a Giorgio Buccellati e Marilyn Kelly Buccellati per “Arte e archeologia del Vicino Oriente antico”; Alessandra Buonanno e Thibault Damour per “Gravitazione: aspetti fisici e astrofisici”; Saul Friedl nder per “Studi sull’olocausto e sul genocidio”; e Jeffrey Gordon per “Microbioma in salute e malattia”.

“A fronte delle tragedie di questi ultimi tre anni – ha detto della Alberto Quadrio Curzio, presidente della Fondazione Balzan “Premio” che ha introdotto la cerimonia – la Balzan ha continuato ad operare per mantenere viva quella comunità scientifica internazionale che rappresenta un veicolo di dialogo e di pace. La scienza e la cultura possono unire e non devono mai rinunciare a questo ruolo umanitario senza il quale l’umanità stessa perderebbe una parte importante della propria esistenza”.

La necessità di salvaguardare il valore universale della collaborazione tra scienziati e uomini di cultura, al di sopra di conflitti e schieramenti di cittadinanza, è stato un altro auspicio riaffermato nel corso degli incontri che hanno preceduto la cerimonia di consegna.

“La scienza è la scienza: è una categoria universale del nostro spirito; quindi dovrebbe tenuto fuori da queste cose – ha affermato Maiani – Naturalmente come cittadini siamo chiamati a prendere delle posizioni, ma questo non tocca la stima e l’opinione reciproca che abbiamo dei nostri collaboratori. Un esempio per tutti: il Cern ha deciso proprio recentemente di continuare le collaborazioni con le istituzioni russe. Queste collaborazioni comportano ricerche in comune di una vasta platea di scienziati; e queste non verranno interrotte”.

“Ho sempre pensato che la cultura e la scienza uniscano – ha ribadito a sua volta il presidente della Fondazione Balzan “Premio” – Credo che rinunciare a questa possibilità di dialogo sia veramente rammaricante per tutti noi. Continuo a pensare che il dialogo tra scienziati e umanisti rimanga essenziale al di là di quelle che sono le contingenze, ahimè drammatiche, della politica e del contrasto tra diversi sistemi istituzionali. Ovviamente è chiaro che, per quanto mi riguarda, il sistema istituzionale democratico è un elemento di civiltà insuperabile dal punto di vista istituzionale”.

La consegna dei premi è stata preceduta da una giornata di studio presso l’Università di Berna durante la quale i ricercatori hanno presentato gli studi premiati e per poi confrontarsi con la comunità scientifica.

La cerimonia – che si è svolta il 1 luglio, anziché il 13 settembre 2021 in quanto non è stato possibile chiudere in tempo utile i lavori del Comitato Generale Premi Balzan – è stata introdotta dalla presidente della Fondazione Balzan “Fondo”, Gisèle Girgis-Musy, e dal presidente della Fondazione Balzan “Premio”, Alberto Quadrio Curzio. Secondo il rito cerimoniale, ogni premiato, presentato da Luciano Maiani, presidente del Comitato generale Premi, ha pronunciato un discorso di accettazione e ringraziamento.

Ogni Premio ammonta a 750.000 franchi svizzeri (circa 724.000 euro), metà dei quali da investire in ricerca. Dal 2001, infatti, il regolamento del Comitato generale Premi impone ai premiati la destinazione di metà del Premio ricevuto al finanziamento di progetti di ricerca condotti da giovani studiosi. Le quattro materie da premiare cambiano ogni anno e vengono prescelte nelle due categorie delle lettere, scienze morali e arte e delle scienze fisiche, matematiche, naturali e medicina. La rotazione delle materie consente di privilegiare filoni di ricerca nuovi o emergenti, e di sostenere ambiti di studio importanti, ma trascurati dagli altri grandi riconoscimenti internazionali.