> > Presidenza Rai, scontro Lega-Forza Italia

Presidenza Rai, scontro Lega-Forza Italia

Rai, aperto lo scontro tra Lega e FI

Le posizioni dei due alleati di centro destra appaiono inconciliabili, nonostante l'incontro dei leader al San Raffaele di Milano.

Lo scontro tra Lega e Forza Italia si consuma sulla nomina del presidente Rai. La bocciatura di Marcello Foa davanti alla commissione di Vigilanza ha evidenziato la distanza che separa i due maggiori partiti del centro destra. L’astensione degli azzurri, schierati con Pd e LeU, ha impedito a Foa di raggiungere i 27 voti necessari. Il tentativo di ricompattare il centro destra sembra fallire nel pomeriggio, nonostante il lungo colloquio tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Il leader del Carroccio si è recato al San Raffaele di Milano per visitare il Cavaliere. Le loro posizioni appaiono difficilmente conciliabili.

Scontro Lega-FI

Berlusconi non cede: Forza Italia non voterà mai Foa. Anzi, secondo alcuni giuristi non sarà legalmente possibile procedere a una seconda votazione su un medesimo candidato, già bocciato dalla Vigilanza. Il problema, sottolinea il Cavaliere, non è Foa in sé, ma il metodo seguito dal governo: “Il servizio pubblico non può essere espressione della sola maggioranza”, che per la nomina non ha consultato gli alleati di centro destra.

In un’intervista rilasciata a Huffpost, Berlusconi ha dichiarato che “il dialogo con Salvini non si è mai interrotto” e che l’incontro al San Raffaele è stato “franco e cordiale”. Ma restano aspri i toni del viceministro leghista, che accusa Forza Italia di aver scelto il Pd e di voler fermare il cambiamento politico in atto. Diversa anche l’interpretazione del consenso elettorale. Salvini ricorda all’alleato forzista che dai sondaggi emerge chiaramente la preferenza dei cittadini per la Lega. Il Cavaliere ribatte con una previsione: se il Carroccio continuerà ad assecondare la linea degli “epigoni del Sessantotto” del M5S, finirà per perdere tutti i suoi elettori.

Stallo alla Rai

Nel frattempo alla Rai è in stallo il lavoro del Cda. Secondo Salvini, il consiglio di amministrazione può entrare in funzione a prescindere dalla nomina di un presidente. Diversa l’opinione di Rita Borioni, rappresentante del Pd nel Cda: il consiglio non è legittimato a operare senza un presidente approvato dalla Vigilanza. “Se ascoltano Salvini rischiano la fine del caso Meocci: consiglieri condannati da Corte Conti a pagare 11 milioni”, scrive Michele Anzaldi, deputato dem.