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Prete arrestato per violenza sessuale su minori, in aula il racconto della vittima

Don Giuseppe Rugolo è imputato per sesso con minori

Il 27 aprile del 2021 un prete arrestato per violenza sessuale su minori in Sicilia, in questi giorni in aula ascoltato il racconto della vittima

Prete arrestato per violenza sessuale su minori, in aula il racconto della vittima. Nel tribunale di Enna è stato ascoltato l’agghiacciante ricordo del ragazzo che ha denunciato il parroco assieme ad altri giovani e la cui denuncia aveva provocato l’arresto del religioso il 27 aprile 2021. Premessa: don Giuseppe Rugolo  è imputato in un processo con molte prove a carico ma in Italia vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, quando cioè la prova a carico matura definitivamente in dibattimento. 

Prete arrestato per violenza sessuale: gli anni bui

L’imputato era presente in aula ed è reduce da una misura di cautela ai domiciliari tramutata in obbligo di permanenza notturna in un seminario. La parte lesa ha raccontato ai pm Stefania Leonte e Orazio Longo cosa successe dal 2009 al 2013, quando era minorenne. Il teatro dei presunti episodi di violenza sessuale sarebbe stata la sagrestia della chiesa di San Giovanni Battista di Enna. Il giovane ha anche raccontato della “presunta trattativa tra G. e la sua famiglia circa l’elargizione di 25 mila euro della Caritas diocesana, che sarebbe stata avanzata dal vescovo e respinta dalla famiglia”. 

La confidenza e il primo approccio 

L’accusa sostiene che le violenze di don Giuseppe contro il giovane sarebbero cominciate nel 2009, quando l’imputato aveva 28 anni ed era seminarista. Il giovane si era confidato sul fatto che gli sarebbe piaciuto il seminario e in un’occasione tuttavia il religioso “l’avrebbe costretto a masturbarlo” spiegandogli: “Non c’è niente di male”. Tutto questo sarebbe andato avanti fino al 2013, e quando la vittima avviò una relazione con un suo coetaneo, il prete si sarebbe opposto dicendo che “commetteva peccato perché doveva fare sesso solo con lui”. Il giovane sarebbe stato aggredito in canonica, poi in sagrestia e dietro l’altare prima della Messa.