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Allarme dell’Unione Nazionale Consumatori sui rincari dei prezzi: quadruplicata l’energia sul mercato libero. Rincari anche per l’olio diverso da quello di oliva, burro, riso e zucchero
Prezzi, record di rincari
I rincari continuano a sommarsi sui bilanci delle famiglie italiane. Non solo l’inflazione non rallenta la sua corsa ma accellera in maniera esponenziale. A lanciare l’allarme, l’Unione Nazionale Consumatori che ha elaborato i dati Istat sull’inflazione di ottobre, resi noti ieri, per stilare le classifiche dei rialzi sia annui che mensili.
I rincari top dei prodotti alimentari
Oltre ai prezzi record per l’energia e i voli – con quelli internazionali che in un anno segnano un +113,2% – i rincari vanno sempre di più a pesare sul carrello della spesa. Dall’olio diverso da quello d’oliva al riso, nella lista dei rincari top di rientrano anche vari prodotti alimentari.
Se infatti l’energia del mercato libero quadruplica (+329%) il prezzo rispetto a ottobre 2021, nella top 40 – stilata dall’Unione Nazionale dei Consumatori – sale l’olio diverso da quello di oliva, che con +56,1% è il più alto per gli alimentari. A seguire il burro, secondo per il cibo con +42,9% Poi lo zucchero (+35,9% su ottobre 2021) e il riso (+30,6%).
L’appello dell’Unione Nazionale Consumatori
“Chiediamo che il Governo Meloni rinvii la fine scadenza del mercato tutelato del gas prevista per il 1° gennaio 2023, tra due mesi appena, e che intervenga anche su quello della luce, visto che per le microimprese scade il 1° gennaio 2023. In un momento di prezzi impazziti serve mantenere sia il ruolo di Acquirente unico che di Arera, per la fissazione dei prezzi di riferimento, una funzione che, come dimostra il divario tra il libero e il tutelato, è fondamentale. Lasciare famiglie e imprese in balia del presunto mercato libero dell’energia vuol dire abbandonarle nel momento più difficile che si possa immaginare” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.