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Prima Divisione, il punto: la novità si chiama Siracusa

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Un gol per tempo, e la fuga riparte: la Ternana vince al Giglio di Reggio Emilia e ristabilisce la legge del più forte nel girone A. I rossoverdi giocano da grande squadra, sbancando grazie al contropiede, e si riportano a +4 sul Taranto. La squadra di Toscano prova quindi a fare il vuoto appro...

Guidetti

Un gol per tempo, e la fuga riparte: la Ternana vince al Giglio di Reggio Emilia e ristabilisce la legge del più forte nel girone A. I rossoverdi giocano da grande squadra, sbancando grazie al contropiede, e si riportano a +4 sul Taranto. La squadra di Toscano prova quindi a fare il vuoto approfittando dell’andamento altalenante delle rivali, a cominciare proprio dagli jonici di Dionigi che non vanno oltre il pari a Trezzo d’Adda e conferma il momento poco brillante, soprattutto a livello psicologico: e la situazione non è destinata a migliorare, visti i due punti di penalizzazione già certi per il mancato pagamento degli stipendi. Una doccia fredda di cui approfittano la Pro Vercelli, che vince soffrendo il posticipo e si porta a -1 dal terzo posto alla vigilia della trasferta di Terni, ma pure il Carpi: gli emiliani sono i protagonisti dell’altra vittoria esterna della giornata, in casa di un Benevento che prende atto delle dimissioni di Simonelli, sceglierà uno tra Cuccureddu e Vullo ma dice addio forse definitivamente alla zona playoff. Zona playoff che peraltro si fa affollatissima: in attesa della Pro Vercelli impegnata lunedì contro la Spal e poi domenica a Terni, si rifa sotto il Como ma sogna anche l’Avellino, al quinto risultato utile consecutivo. I biancoverdi sembrano aver trovato la formula giusta e si staccano dalle zone calde, dove sono invece pienamente coinvolte il Pavia (Pergolizzi torna in discussione) e soprattutto il Foligno, che vince la prima gara interna della stagione inguaiando il Monza.

Ennesimo cambio della guardia al comando invece nel girone B, segnale inequivocabile di un campionato che ha indubbi valori tecnici non ancora però definiti del tutto. Così ora a guardare tutti dall’alto è il Siracusa: la quinta vittoria nelle ultime sette partite, a Prato grazie ad un rigore di Montalto, vale il primato solitario per la squadra di Sottil (imbattuta da nove partite), premio meritato essenzialmente in virtù di una caratteristica sconosciuta alle rivali: la continuità. Quella che non ha il giovane Lanciano, punito allo scadere dal Portogruaro, ma neppure la Cremonese. Allo Zini l’attesissimo derby contro il Pergocrema finisce 1-1, ma ad esultare sono solo i gialloblù: l’ex Guidetti pareggia allo scadere e conferma la bontà del telaio di Brini. La classifica comunque è ancora incertissima: addirittura sei le squadre al secondo posto a due punti dal Siracusa. Così possono sperare anche le grandi in crisi: da Spezia e Barletta, che pareggiano nello scontro diretto delle deluse, fino alla Triestina, che vince contro un Piacenza allo sbando ed al Frosinone, peraltro in crisi nera. Al Matusa passa anche il pericolante Bassano: i ciociari non vincono da sette partite e Sabatini potrebbe avere le ore contate. Eppure la squadra è a tre punti dal secondo posto. Dov’è l’errore?