> > Primari pensionati fondano ambulatorio gratuito per i poveri

Primari pensionati fondano ambulatorio gratuito per i poveri

Primari3

A Borgomanero (Novara) 23 medici in pensione hanno fondato un ambulatorio gratuito per italiani in difficoltà economiche e migranti all’Aser locale.

Una bella iniziativa questa che arriva da Borgomanero, in provincia di Novara. Ventitré primari in pensione hanno deciso di unirsi per visitare gratuitamente pazienti in difficoltà economiche, anziani e rifugiati, che altrimenti non saprebbero come fare a ricevere le cure di cui hanno bisogno e magari vi rinuncerebbero. Avviene nell’ambulatorio dell’Auser, associazione di volontariato che si occupa degli anziani. Vi operano anche psicologi e infermieri.

Il servizio offerto

I pazienti possono rivolgersi per esempio a cardiologi, ortopedici, pediatri, medici interni, neurologi, dermatologi ed otorinolaringoiatri: diciassette le specialità a disposizione. Inoltre si effettuano, ecografie, ecodoppler ed Ecg holter.

Il servizio

Lo scorso anno è poi partito il progetto “Ambulatorio odontoiatrico diffuso”, per chi necessita di cure odontoiatriche ed è stato segnalato dai servizi sociali. Per una visita al Poliambulatorio specialistico, si devono attendere soltanto pochi giorni e a pagare le apparecchiature sono dei privati volenterosi.

L’attività è iniziata nel 2010 e ne beneficiano oltre mille persone ogni anno. Nel 2017 sono state ben 1500 le persone che si sono rivolte all’ambulatorio per una visita cardiologica, ortopedica, dermatologica, neurologica oppure per sottoporsi ad un’ecografia od un ecodoppler.

L’ideatrice

Ad avere l’idea di creare un ambulatorio in cui dei volontari, ex primari inclusi, potessero mettere a disposizione le proprie competenze a persone bisognose, è stata della presidente dell’Auster, Maria Bonomi – “la Maria”, come è conosciuta familiarmente a Borgomanero -, 80 anni.

Maria Bonomi

Racconta di aver preso la decisione, constatando quanto la crisi economica stesse mettendo in ginocchio molte famiglie ed in più c’era il dramma dei profughi: “Non potevo stare a guardare”, afferma. Ricorda di aver sofferto la povertà quando era bambina, “quella dura, quando non hai neppure la minestra”; oltre tutto erano dieci tra fratelli e sorelle, ma in compenso “allora la solidarietà era pane quotidiano”. Così ha chiesto a dei medici che conosceva, di aiutarla a creare un piccolo ambulatorio gratuito e loro, ormai pensionati, hanno accettato di buon grado.

La testimonianza di uno dei fondatori

Tra i fondatori del Poliambulatorio c’è il Dott. Sergio Cavallaro, urologo e chirurgo, il quale racconta che, i pazienti che non hanno soldi, li ripagano con cioccolatini, caramelle o con una bottiglia. I più danarosi hanno fatto delle donazioni che sono servite per l’acquisto di apparecchiature diagnostiche, come un ecocardiografo, regalato da una signora. L’aspetto più bello, dice, il medico, è vedere che le persone che li “scelgono”.

La drammatica stima del Censis

L’utilità di un’iniziativa come questa è dimostrata anche da dati del Censis, i quali dicono che sono addirittura 12 milioni gli italiani che rinunciano a curarsi per via delle difficoltà economiche in cui si trovano.