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Primo maggio, quando Elio e le Storie tese vennero censurati dalla Rai

Primo maggio censure

Non tutti sanno che prima di Fedez un altro artista è passato sotto le maglie della censura. Si tratta degli Elio e le storie tese.

La vicenda che ha visto coinvolti il rapper e influencer Fedez e la direzione di Rai 3 in particolare nella figura della vicedirettrice Ilaria Capitani, ha portato alla luce lo scomodo tema della censura, nel caso di Fedez autorizzazione preventiva del discorso dell’artista, accettato solo in seconda battuta e immediatamente smentita dalla stessa Rai. Eppure non molti sanno che ci sono stati in questi ultimi decenni dei casi di censura sempre durante il concertone del primo maggio.

Correva l’anno 1991, i social network non esistevano, la telefonia mobile e internet erano allo stato embrionale e sotto le maglie della censura era finito il gruppo degli Elio e le Storie Tese che si era esibito nel palco cantando il brano “Sabbiature”, un brano che denunciava quasi come un elenco alcuni tra i più noti casi giudiziari archiviati in Italia.

Primo maggio censure – il caso degli Elio e le Storie tese

L’episodio che ha visto coinvolti gli Elio e le Storie Tese è accaduto esattamente 30 anni fa. Anche nel caso degli Elii durante la loro esibizione musicale nominarono diversi politici tra cui l’allora Presidente della Rai Enrico Manca che non a caso rimase a capo dell’azienda di Viale Mazzini fino all’1992 all’alba dello scoppio di Tangentopoli.

Il brano in questione era “Sabbiature” una canzone dai toni satirici che denunciava molti casi giuridici poi archiviati e per l’esattezza “409 su 411”. Tra i casi narrati nella canzone oltre a quello legato a Enrico Manca, anche un caso nel quale Giulio Andreotti rimase coinvolto. La loro canzone in quel concerto del primo maggio del 1991 venne tagliata di netto interrotta da un improvviso collegamento con un giovane Vincenzo Mollica che annunciava un passaggio da una rete ad un’altra.

Primo maggio censure – il racconto a “Le invasioni Barbariche”

La vicenda di quel primo maggio del 1991 venne raccontata dagli stessi Elio e le Storie tese che vennero intervistati da Daria Bignardi durante una puntata della trasmissione “Le invasioni barbariche del 2013”.

“Parlavamo del fatto che la Commissione inquirente che si prendeva cura di Parlamentari coinvolti in fatti illeciti, su 111 casi, 109 casi li ha archiviati tutti, due solo li ha condannati”, ha raccontato Elio ospite di Daria Bignardi. Elio precisò tuttavia che si trattava di casi già ampiamente trattati dalla stampa come l’Espresso o ancora il Manifesto: “La cosa divertente e singolare è che nessuna delle affermazioni era cosa segreta o occulta. Era tutto stato ampiamente pubblicato su l’Espresso e il Manifesto. La nostra era una lettura di quell’elenco, ma non si poteva dire in televisione”.

Primo maggio censure – il caso Litfiba

Un altro caso che all’epoca fece molto discutere era quello che riguardava i Litfiba. Nel 1993, due anni dopo l’esibizione di Elio e le Storie Tese, il frontman si scagliò contro l’allora Papa Giovanni Paolo II portando temi come preservativi o ancora aborto: “Si occupi di cose metafisiche”, le parole pronunciate da Piero Pelù.

I Litfiba tornati sul palco del concertone nel 1997 sarebbero stati oscurati dalla RAI proprio quando salirono sul palco. Sembra che tale oscuramento fosse dovuto a esigenze di palinsesto, anche se molti indizi avrebbero lasciato intendere che si fosse trattata di una forma di censura preventiva.