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Privacy, siti web americani offline dopo il regolamento Ue

Privacy web

Il GDPR è definitivamente entrato in vigore: con le nuove normative sulla privacy diversi portali statunitensi sono offline.

Il 25 maggio 2018 segna il crocevia europeo delle nuove normative in materia di privacy sul web. Il GDPR è operativo a tutti gli effetti. Il nuovo Regolamento in materia di trattamento dei dati personali 2016/679 è ispirato dall’idea di fondo che mette in condizione i cittadini Ue di avere un controllo maggiore sui dati sensibili raccolti online. In pillole, per dati sensibili si considerano tutte le informazioni utili che possono rivelare l’orientamento religioso, l’etnia, l’orientamento politico, la vita sessuale, l’adesione a organizzazioni e lo stato di salute di un utente.

Cosa cambia con l’introduzione del GDPR? Di fatto verranno introdotte regole più trasparenti sull’informativa e sul consenso relativo all’utilizzo dei propri dati, verranno definite le nuove garanzie per i cittadini, saranno introdotti criteri più rigorosi nello specifico del trasferimento di dati fuori dall’Unione Europea, sarà rafforzato il concetto che ruota attorno al diritto d’oblio e verranno aumentate le sanzioni previste per il data breach (violazione, perdita, distruzione o diffusione indebita di dati personali).

Offline per la nuova normativa sulla privacy

Con l’entrata in vigore delle nuove normative, per i netsurfer europei è impossibile accedere a diversi siti statunitensi. “Purtroppo il nostro sito non è disponibile nella maggior parte dei paesi europei” è questa la frase che troneggia nelle homepage di portali come il New York Daily News, il Los Angeles Times e il Chicago Tribune. Molti di questi sono offline poichè necessitano di un aggiornamento a quella che è la nuova normativa sulla privacy.

Normativa privacy

Specifichiamo che qualora un sito (e di conseguenza l’azienda che ne detiene la proprietà) di questi non dovesse aggiornarsi con le nuove disposizioni potrebbe andare incontro a sanzioni e multe che (grazie soprattutto al nuovo regolamento) prevedono sanzioni pari a 20 milioni di euro nel caso di violazione dei ferrei requisiti necessari alla protezione dati, oppure a vertenze di natura pecuniaria pari al 4% del loro intero fatturato.