> > Processo ai Casamonica, arriva la sentenza: è mafia, condannato il clan

Processo ai Casamonica, arriva la sentenza: è mafia, condannato il clan

Processo Casamonica

La sentenza ha colpito diversi esponenti della famiglia dei Casamonica. Un duro colpo per il clan.

Una sentenza della decima sezione penale del tribunale di Roma ha stabilito le condanne, a vario titolo, per 44 persone. Questo è quanto hanno stabilito i giudici dopo sette ore di camera di consiglio su alcuni esponenti del clan dei Casamonica

Processo ai Casamonica, la sentenza e le condanne

I giudici hanno infatti dichiarato che il modus operandi del clan ha una connotazione mafiosa. La sentenza ha condannato 44 persone. Le accuse vanno da estorsione a usura, da detenzione illegale di armi ad associazione mafiosa dedita a traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Condannato a 30 anni Domenico Casamonica, Giuseppe Casamonica a 20 anni e 6 mesi, Luciano Casamonica a 12 anni e 9 mesi. Decisi invece 25 anni e 9 mesi per Salvatore Casamonica, 23 anni e 8 mesi per Pasquale Casamonica e 19 anni per Massimiliano Casamonica.

Processo ai Casamonica, la sentenza 

I pubblici ministeri Giovanni Musarò e Stefano Luciani avevano chiesto lo scorso 24 maggio una condanna per tutti a 30 anni di reclusione. Si tratta della sentenza di primo grado, come riportato dall’agenza stampa Adnkronos, che rappresenta una svolta per combattere la criminalità organizzata nella provincia di Roma. Condannata anche Liliana Casamonica, detta Stefania, a 17 anni e nove mesi di reclusione: aveva preso le redini del clan quando i fratelli erano finiti in carcere.

Processo ai Casamonica, i commenti 

Ilario Calò, capo della Dda di Roma, ha commentato quanto accaduto. “Una sentenza che conferma la serietà della linea della procura“, si legge su la Repubblica. C’è spazio anche per la dichiarazione di Giulio Vasaturo, legale della parte civile per l’associazione antimafia “Libera”. “Questa sentenza fa luce su una sequela di episodi di estorsione e violenza rimasti sino ad oggi impuniti, anche a causa della dilagante omertà imposta dal clan nel quadrante sud-est della capitale“, ha commentato l’avvocato Vasaturo.