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Prof augura la morte ai poliziotti, Renzi: "Va licenziata"

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Nella manifestazione antifascista tenutasi a Torino il 22 febbraio 2018, un'insegnante ha augurato ai poliziotti di morire. Dura la reazione di Renzi.

“Una insegnante che augura la morte di un poliziotto andrebbe licenziata su due piedi”. Questa la reazione di Matteo Renzi contro l’insegnante di Torino che ha aggredito verbalmente le forze dell’ordine di stanza alla manifestazione antifascista del 22 febbraio 2018.

Insegnante contro poliziotti

La manifestazione era stata organizzata dai centri sociali di Torino, dopo che il leader di CasaPound Simone di Stefano aveva deciso di organizzare un comizio al centro della città. In cima al corteo, una professoressa, Lavinia Flavia Cassaro, incappucciata e con una bottiglia in mano. La donna, in evidente stato di alterazione, si è scagliata verbalmente contro le forze dell’ordine invocando la morte dei poliziotti. A riprenderla è stato Angelo Macchiavello, giornalista della trasmissione televisiva Matrix. Il segretario del Pd Matteo Renzi, nel corso del programma, non ha avuto pietà nei confronti della manifestante, definendo il tutto con una sola espressione: “Che schifo”.

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La professoressa Cassaro, intervistata da Macchiavello, non ha mostrato alcun rimorso nei confronti degli insulti rivolti agli agenti, definiti vigliacchi e “mezze cartucce”. Ha giustificato il suo agire accusando le forze dell’ordine di proteggere il neo-fascismo. Ha dichiarato che un giorno potrebbe trovarsi con un fucile di fronte a “questi individui”. Quello della donna, legata al centro sociale Gabrio, ai No Tav, ai No Muos, è un nome già presente agli agenti della Digos. La prof è stata fermata altre volte più o meno per lo stesso motivo: gli oltraggi urlati in prima linea contro le forze dell’ordine.

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Matteo Renzi, intervistato da Nicola Porro, ha affermato che un’insegnante del genere dovrebbe essere subito licenziata. Ha sostenuto che non è possibile che persone che augurano la morte ai difensori dello Stato siano incaricate dell’educazione dei ragazzi. L’ex premier si è poi espresso riguardo all’esistenza dei centri sociali, organizzatori delle manifestazioni antifasciste. Ammette che quella torinese è una realtà molto particolare e che bisognerebbe entrare nel merito di quello che dicono i centri sociali. Non esplicita tuttavia che essi vadano chiusi. Sull’onda della “deriva pistolera”, espressione che sta condendo tutti i discorsi di Renzi nelle ultime interviste, il segretario del Pd ha dichiarato con fermezza che persone come la professoressa rappresentano un pericolo per la sicurezza del Paese.

I partecipanti alla manifestazione antifascista, svoltasi a Torino il 22 febbraio 2018, sono stati protagonisti di una vera e propria violenta guerriglia urbana. Ci sono stati diversi feriti, tra cui sei agenti.