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Prof Cassaro bullizzata sui social: "Zozza comunista"

Cattura prof

Gli insulti non si risparmiano per la professoressa di Torino che durante una manifestazione aveva augurato la morte ai poliziotti.

Lavinia Flavio Cassaro l’insegnante che durante gli scontri di Torino aveva augurato morte ai poliziotti viene coperta di insulti sui social network, in particolare sulla sua pagina Facebook; la donna viene così ripagata dalla stessa violenza verbale che le viene contestata.

Gli insulti alla prof

Le poche immagini Facebook che rimangono disponibili sul suo profilo sono condivise da parte degli utenti per essere utilizzate come oggetto di pubblico scherno. La donna viene accusata di essere una “maestrina dalla penna rossa” , una “pagliaccia” fino ad arrivare al più denigrante “donna di merda”.

Lavinia Flavia Cassaro

Il pubblico del web non conosce freni: arrivano ad augurarle la galera o il lavoro nei campi di concentramento in Unione Sovietica. I commenti sotto la foto della bandiera No Tav, influenzati forse dall’odierna paura generale di un ritorno dei movimenti più estremisti, attaccano la donna accusandola di far parte delle brigate rosse. La ciliegina sulla torta per il popolo del web è l’immagine di copertina di Lavinia Flavio Cassaro che rappresenta un girasole all’interno del quale è rappresentata la “A” di Anarchia.

Indagata

La professoressa è stata indagata e verrà licenziata a seguito degli insulti e delle provocazioni che ha rivolto ai poliziotti durante il corteo contro CasaPound, adesso, è indagata dalla procura di Torino per istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce.

Lavinia Flavio Cassaro ora si difende e sostiene che non era sua intenzione augurare la morte ai singoli poliziotti. Ormai però è troppo tardi: l’ufficio scolastico regionale del Piemonte ha notificato oggi il provvedimento disciplinare nei suoi confronti; la condotta della professoressa è stato giudicata non in linea con la funzione educativa e arreca danno all’immagine della scuola.

Difesa e accusa

Una voce fuori dal coro viene però dal blog “Cattive maestra” che sostengono come una professoressa non è tenuta a ricoprire il suo ruolo e ad avere una condotta in linea con la sua professione 24h su 24. Il blog continua in difesa della donna sostenendo che: “dietro gli insulti su Facebook alla professoressa c’è solo la traccia di un nuovo perbenismo e moralismo che si fa strada nella società e che si intreccia con le pulsioni autoritarie di questa classe dirigente neoliberale”.

Durissima invece la condanna del segretario generale del sindacato di polizia Siulp, Felice Romano, che ha parlato di un fatto “grave e intollerabile”. Anche alcuni genitori della classe dove insegnava Lavinia Flavio Cassaro avevano già mostrato in passato alcune remure nei confronti dei comportamenti dell’insegnante; i genitori riferiscono che avrebbero chiesto e ottenuto dal presidente un incontro con la maestra perché non la volevano come modello educativo dei loro figli: le loro rimostranze avevano già convinto il preside ad affidarle un altro gruppo di bambini.