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Professoressa arrestata a Benevento: accusata di violenza sessuale nei confronti di un 12enne  

Prof arrestata per violenza sessuale presunta

Prima i messaggi in chat, poi video ed audio ed atti perfino in classe: una professoressa viene arrestata a Benevento ed accusata di violenza sessuale

Dalle chat agli atti in classe: arriva dalla Campania la terribile ancorché preliminare vicenda di una professoressa arrestata a Benevento ed  accusata di violenza sessuale nei confronti di un 12enne. Secondo il giudice che l’ha fermata e ne ha limitato la libertà personale l’indagata sarebbe “incapace di autoregolare i propri impulsi sessuali”. A finire nel registro della Procura è stata una docente di una scuola media in provincia di Benevento

Professoressa arrestata per violenza sessuale

I media spiegano che la donna è stata arrestata per violenza sessuale aggravata nei confronti di un alunno di soli 12 anni. L’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata emessa dal giudice delle indagini preliminari su richiesta della procura della Repubblica che aveva condotto le indagini dopo alcuni input. Le  verifiche della magistratura erano partite dopo la denuncia di un dirigente scolastico, poi degli stessi genitori del ragazzo. La presunzione di reato spiega che la donna avrebbe “indotto il 12enne a compiere e subire atti sessuali. L’insegnante aveva instaurato con il ragazzino un rapporto di “predilezione” in classe In un secondo momento aveva stabilito un contatto con la vittima su Whatsapp

I video e gli audio, poi gli atti in classe

A quel punto aveva preso ad inviargli video e audio a contenuto sessuale, questo per indurlo “a compiere e a subire atti sessuali sia in classe che virtualmente”. Il gip ha accolto la richiesta di arresti domiciliari con “divieto  di comunicazione con i minori con qualsiasi mezzo”. La misura di cautela è stata emessa sulla scorta del pericolo di reiterazione del reato, perché l’indagata “è apparsa non in grado di autoregolare i propri impulsi sessuali e la sola sospensione del rapporto lavorativo, cautelativamente applicata nella sede disciplinare, non è apparsa sufficiente a prevenire il rischio di contatti personali e telematici con minori”.