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Profughi Ucraina, il parere di Zaia e Fedriga: "Qualcuno fa il furbo"

Zaia e Fedriga

Zaia e Fedriga sono preoccupati per l'ingente numero di profughi che arriva dall'Ucraina. Per i due governatori potrebbero esserci degli infiltrati.

I due governatori della Lega, Zaia e Fedriga, sembrano essersi messi d’accordo sulla versione da dare in merito ai profughi che scappano dall’Ucraina.

Zaia e Fedriga sui profughi che provengono dall’Ucraina

Secondo Zaia e Fedriga, tra i “veri profughi” che scappano dalla guerra ci sarebbe qualche furbetto che, con la scusa della migrazione di massa, potrebbe sfruttare la rotta balcanaica ed entrare clandestinamente in Italia. La linea dei due presidenti di regione è simile ed entrambi vogliono differenziare i vari profughi con il controllo dei documenti. In questo modo eviterebbero l’accesso in Italia di possibili infiltrati di altre nazionalità.

Controlli a tappeno negli hub

Sebbene le migrazioni siano un fenomeno che non riguarda solo la fuga dalla guerra e non riguarda solo l’Ucraina, per Fedriga e Zaia in questo momento bisogna dare massima priorità ai profughi ucraini. I controlli saranno fatti una volta che i migranti si recheranno negli hub per effettuare i tamponi e verificare che non siano positivi al Covid-19.

La situazione in Veneto

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha fatto un quadro della situazione profughi nella sua regione e, come riporta Fanpage, le sue parole sono state: “Calcoliamo che in Veneto ci siano in questo momento circa 10mila profughi in fuga dall’Ucraina come persone ospitate. Poi abbiamo effettuato 17.583 tamponi a profughi transitati per il Veneto. Mediamente ne arrivano 400, 500 al giorno ma non si fermano tutti qui. Sul totale profughi arrivati in Veneto il 70% è composto da donne, l’85% da donne con bambini. La Regione Veneto ha raccolto ad oggi dai privati la disponibilità di 11mila posti letto e 670mila euro di donazioni“.

La situazione in Friuli Venezia Giulia

Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha invece dichiarato ad alcuni giornalisti: “Il numero dei profughi provenienti dall’Ucraina è gestibile a livello nazionale, ci preoccupa in realtà la sommatoria con l’immigrazione proveniente dalla rotta balcanica e dal Mediterraneo, quello sì. Oltretutto bisogna avere piena consapevolezza che i due percorsi devono essere ben distinti. Dobbiamo avere la massima attenzione e cercare ovviamente di tutelare al massimo le persone che stanno scappando dalla guerra“.