> > Pronto Soccorso di Roma al collasso, il 118 chiede aiuto all’Esercito

Pronto Soccorso di Roma al collasso, il 118 chiede aiuto all’Esercito

Fila di ambulanza in uno spot di primo soccorso a Roma

La sanità che doveva arrivare e che non si è vista, neanche dopo il Covid: Pronto Soccorso di Roma al collasso, il 118 chiede aiuto all’Esercito

Pronto Soccorso di Roma al collasso, il 118 chiede aiuto all’Esercito e la differenza fra la sanità proclamata e quella reale sta tutta nelle immagini che arrivano dalla Capitale. I pazienti restano sulle barelle per giorni e le visite sono spesso tardive da parte di personale sanitario ridotto all’osso, quello stesso personale che i proclami della fase più delicata della pandemia avevano indicato, assieme a strutture e modelli, come in procinto di essere “rivoluzionato”. A guardare i soldi stanziati per il settore dal Pnrr viene da ridere amaramente. 

Pronto Soccorso di Roma al collasso

Il dato è che l’Ares deve chiedere mezzi d’emergenza all’Esercito Italiano. Ci sono soccorsi che arrivano ore dopo la chiamata, pazienti abbandonati e spazi che semplicemente non ci sono, perciò li si ammassa tutti nei corridoi o in ambienti di fortuna. Ares conferma che questo è un periodo nero, l’arrivo delle nuove sottovarianti del covid ha complicato le cose ma non le ha determinate. 

Quello che il covid avrebbe dovuto incentivare

Che significa? Che proprio il covid avrebbe dovuto fungere da incentivo per un nuovo modello di sanità che non è arrivato e che i guai della sanità laziale ed italiana sono preesistenti al covid, quindi da qualunque verso la si prenda le scusanti sono pochine davvero. Il tutto poi viene incrementato dalle chiamate al 118 derivanti dall’ondata di calore, con i mezzi di soccorso che sono anche impegnati anche nell’assistenza per gli incendi. Ares 118 ha anche  pubblicato un bando emergenziale lo scorso 29 giugno: lo scopo era chiedere ai suoi fornitori privati nuove ambulanze e servizi aggiuntivi. Hanno risposto soltanto due aziende.