Il medico Kay Müller opera come medico presso il pronto soccorso dell’ospedale di Esslingen, nel Baden Württemberg in Germania. L’uomo è costretto a svolgere turni massacranti presso il reparto d’emergenza. Inoltre sovente ha a che fare con pazienti che manifestano le proprie lamentele nei confronti del lavoro dei medici, ma che, di fatto, non sanno cosa significhi davvero questa professione. Per poter far giungere questo messaggio nel modo più veloce al maggior numero di persone possibile, Kay ha deciso di rendere pubblico un post su Facebook. In tale post egli invitava la gente ad aprire bene gli occhi sulle magagne della sanità.
Pronto soccorso shock
“A tutti quelli che si lamentano ogniqualvolta arrivano al pronto soccorso perché devono aspettare due ore (ma spesso si tratta di un tempo più breve), e chiedono a tutti i costi di essere visitati, desidero vivacemente mostrare questa fotografia. Sono certo che così potranno capire che i loro malanni e il loro dolore possono attendere anche tre ore. Questa sala, miei cari, si utilizza per le emergenze, quelle vere. Non certo per farsi togliere il muco dal naso. Per quello potete fare riferimento a un semplice medico di base”.
“Sono a conoscenza che le mie parole sono dure e potranno essere fastidiose. Ma ancora non mi persuado di come così tanta gente si rivolga al pronto soccorso con una tale prontezza. Quando invece potrebbero recarsi direttamente dal loro medico di famiglia. La foto che qui potete vedere non l’ho scattata io. La sto solo usando per illustrare questo post. L’immagine è utilizzata con il consenso della pagina Facebook Meddy Bear. È una foto scattata in Israele”.
Le frasi pubblicate da Kay Müller sono certamente dure. Si rivolgono a tutti coloro i quali non hanno la pazienza di aspettare un paio di ore. Dimenticandosi che ci sono pazienti che hanno necessità di cure con un’emergenza maggiore. Una cosa è sicura: nel mondo frenetico e individualista in cui ci troviamo a vivere, sembra insensato, una perdita di tempo, dover attendere due ore un medico. Ma bisognerebbe invece avere l’umiltà di capire che altre persone potrebbero avere maggiore bisogno di noi. Kay si è sentito in dovere di ricordarcelo.
La situazione dei pronto soccorso in Italia
Anche in Italia, come noto, i pronto soccorso presentano quasi ovunque il problema del sovraffollamento. Ne siamo costantemente informati dai telegiornali e dai mezzi di informazione in generale. Secondo la SIMEU, Società italiana della Medicina di emergenza-urgenza, questo è dovuto all’impossibilità di poter ricoverare i pazienti nei corretti reparti di destinazione.
Oggi, rispetto agli anni passati, ci sono più pazienti con patologie croniche gravi non curabili che vengono trasportati in pronto soccorso in fase di peggioramento. Questo invece di essere seguiti a domicilio. Si tratta innanzi tutto di un problema culturale, prima ancora che di tipo organizzativo. In Italia non si hanno a disposizione dati certi sul rapporto causa-effetto tra la degenza in pronto soccorso e il maggior tasso di mortalità. In numerosi casi i decessi avvengono in pronto soccorso solo perché i pazienti non si trovano nel reparto di degenza adeguato. Dunque le cause di morte si ritrovano principalemente nella gravità della compromissione funzionale.