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Prostitute in Italia: qual è la pena per i clienti

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La prostituzione in Italia è legale. Anche i clienti delle prostitute non commettono più reato. Attenti però a non consumare il rapporto in luogo pubblico. I clienti delle prostitute non commettono reato, almeno in Italia. Così come vale per chi paga per un rapporto sessuale, anche la prostituz...

La prostituzione in Italia è legale. Anche i clienti delle prostitute non commettono più reato. Attenti però a non consumare il rapporto in luogo pubblico.

I clienti delle prostitute non commettono reato, almeno in Italia. Così come vale per chi paga per un rapporto sessuale, anche la prostituzione non è considerata un reato. Certo, come ogni altro professionista, anche una prostituta ha l’obbligo di pagare le tasse per la prestazione svolta. Questo sancisce il codice penale del nostro Paese, che punisce solo chi si macchia di sfruttamento o favoreggiamento della prostituzione. Chi dovesse essere colto di sorpresa mentre consuma un rapporto in macchina o in un luogo pubblico incorre soltanto in una sanzione amministrativa. Infatti, quello che un tempo era il reato di atto osceno in luogo pubblico, ora è stato depenalizzato. La sanzione in questo caso prevede una multa da un minimo di 5.000 a un massimo di 10.000 euro. Anche le prostitute che indossano abiti succinti non commettono più reato. Anche in questo caso c’è solo una sanzione amministrativa.

Ma facciamo un po’ di chiarezza. Come già detto sia la prostituzione sia chi va a prostitute non infrange la legge. Si può incorrere in una sanzione se si viene sorpresi insieme in un luogo pubblico o in macchina. Sfruttare la prostituzione invece è reato. Chi accompagna quotidianamente una prostituta sul luogo di lavoro è reo di favorire la prostituzione. Allo stesso modo chi gestisce attività commerciali al cui interno si svolge attività di prostituzione. Dare in affitto un appartamento a una o più prostitute non commette reato. È perseguibile dalla legge solo chi affitta un locale a un prezzo molto più alto rispetto alla norma per ricavare degli utili. Anche il web è ormai sottoposto alla legge. Chi gestisce un sito che fa da intermediario tra le prostitute e i loro clienti o agevola i contatti tra le parti è colpevole di favoreggiamento. È però innocente se si limita a creare uno spazio neutro dove le professioniste sono libere di fissare appuntamenti e gestire la clientela.