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Provveditore accusato di minacce ai prof del figlio: "Alzate i voti o invio gli ispettori"

Polizia

Durante il primo lockdown, nel 2020, i prof e il preside di un istituto hanno ricevuto minacce dal provveditore.

Nel 2020 il provveditore agli studi per la scuola italiana dell’Alto Adige aveva minacciato i docenti del figlio in quanto non soddisfatto della sua pagella. Il sovrintendente pretendeva che i giudizi del figlio passassero da 6 ad 8 e per farlo aveva deciso di fare pressione su due docenti.

Provveditore minaccia prof e preside del figlio

Si tratta di Vincenzo Gullotta, che è finito nel mirino della Questura di Bolzano. Oltre al provveditore Gullotta, sono coinvolti anche il professore di teconologia e il preside dell’istituto. Incorruttibile invece il docente di musica. Si apprende da Open che il preside è accusato di aver fatto pressione sui docenti, il provveditore invece ha commesso questi reati: falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, induzione indebita nel dare o promettere utilità ed errore determinato dall’altrui inganno.

I voti da modificare

All’apoca dei fatti, nel 2020, Gullotta aveva chiesto al preside di riconvocare il consiglio di classe per rivedere le valutazioni. I due voti che il provveditore non riusciva a “digerire” erano il 6 in tecnologia e il 7 in musica. Il docente di tecnologia non ha esitato ad alzare quel 6 ad 8, quello di musica invece è rimasto fermo sul suo giudizio non cedendo alle minacce di Gullotta. La decisione del consiglio e del preside è stata però quella di alzare comunque il 7 in musica ad 8, anche contro la volonta del docente.

Il provveditore si difende

La Procura ha sostenuto che Gullotta aveva minacciato il preside affermando che avrebbe inviato gli ispettori in caso di mancato cambio di voti. Gullotta invece ha dichiarato l’opposto, dicendo: “Non ho fatto alcuna pressione per modificare i voti. Ho sentito al telefono il dirigente e quando ho saputo che erano disponibili le schede di valutazione ho aperto quella di mio figlio notando che i voti erano diversi da quelli del primo quadrimestre. Ne ho preso atto. Non ho chiesto né di riconvocare il consiglio di classe né di cambiare i voti”.