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Pulp Fiction: 20 curiosità sul film cult

Pulp Fiction: 20 curiosità sul film cult

Pulp Fiction, il capolavoro firmato da Quentin Tarantino, quel film che non dimenticheremo mai. Pulp Fiction è un film del 1994 diretto da Quentin Tarantino, con John Travolta, Samuel L. Jackson, Uma Thurman, Bruce Willis e Tim Roth. È l'ultimo capitolo della cosiddetta "trilogia pulp...

Pulp Fiction, il capolavoro firmato da Quentin Tarantino, quel film che non dimenticheremo mai.

Pulp Fiction è un film del 1994 diretto da Quentin Tarantino, con John Travolta, Samuel L. Jackson, Uma Thurman, Bruce Willis e Tim Roth. È l’ultimo capitolo della cosiddetta “trilogia pulp” di Quentin Tarantino, preceduto da Le iene(1992) e Una vita al massimo (1993, diretto però da Tony Scott).

La pellicola rilanciò John Travolta, ormai in ombra da anni,[ e consacrò la giovane e già quotata Uma Thurman. Le interpretazioni di entrambi meritarono una candidatura all’Oscar rispettivamente per miglior attore protagonista e miglior attrice non protagonista. Anche Samuel L. Jackson ricevette la candidatura come miglior attore non protagonista.

Il film si aggiudicò inoltre la Palma d’oro al festival di Cannes del 1994 e permise a Tarantino e Roger Avary di ottenere il premio per la miglior sceneggiatura originale agli Oscar del 1995, su ben 7 nomination, tra cui oltre a quelle già citate, quelle a miglior film, miglior regista e miglior montaggio.

Uscito il 14 ottobre 1994 negli Stati Uniti, arrivò nelle sale italiane il 16 dicembre dello stesso anno. In Italia, il film venne inizialmente vietato ai minori di 18 anni, ma dal 1997 il divieto è stato abbassato ai minori di 14 anni, consentendo così la trasmissione tv in seconda serata.

Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al novantacinquesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al novantaquattresimo posto. Lo stesso istituto l’ha inserito al settimo posto nella categoria gangster.

1. L’incontro di boxe tra “Coolidge vs. Wilson” e “Vossler vs Martinez” contiene riferimenti ai presidenti statunitensi (Calvin Coolidge e Woodraw Wilson) e a due amici di Tarantino, Russell Vossler e Jerry Martinez. In seguito lavoreranno con lui in Kill Bill e Four Rooms.

2. L’auto di Vincent Vega, una Chevelle Malibu del 1964, apparteneva a Tarantino stesso ed è stata rubata durante le riprese del film. È stata ritrovata nel 2013, con l’attuale proprietario ignaro di tutto.

3. Tarantino avrebbe voluto che Jules sfoggiasse una voluminosa capigliatura afro. Ma quando Samuel L. Jackson si è provato una parrucca da Jeri Curl, è piaciuta subito a tutti e due.

4. Il passo della Bibbia citato da Jules, Ezechiele 25:17, in realtà non esiste, ma è un collage di altri testi sacri, tra l’altro preso da una prima bozza della sceneggiatura di ‘Da tramonto all’alba’.

5. In una scena del film Lance mangia i cereali Fruit Brute: i preferiti di Quentin Tarantino quando era bambino.

6. Per il ruolo di Mia Wallace erano state considerate anche altre attrici, tra cui Isabella Rossellini, Meg Ryan, Daryl Hannah, Joan Cusack e Michelle Pfeiffer. Il ruolo poi è andato a Uma Thurman.

7. Il portafoglio di Jules con la scritta ‘ Bad Mother Fucker’ apparteneva a Tarantino ed era un omaggio alla colonna sonora di Shaft.

8. Tarantino aveva considerato di ritagliare per sé il ruolo di Lance, poi ha scelto Jimmy Dimmick perché voleva restare dietro la macchina da presa durante la scena dell’overdose di Mia. Che è stata girata al contrario: cioè, con John Travolta che tira fuori l’ago dal petto della donna e poi montata in reverse.

9. Quando Mia ordina il suo frullato da Jack Rabbit Slims, il cameriere le chiede se lo preferisce «Martin e Lewis o Amos e Andy». Si tratta di un omaggio a Dean Martin e Jerry Lewis e al The Amos n’ Andy Show.

10. Julia Sweeney potrebbe aver avuto un ruolo minore nel film come Raquel, la figlia del proprietario della discarica, ma all’epoca era sposata con Stephen Hibbert, che interpretava ‘lo storpio”.

11. La Honda Civic bianca guidata da Butch è guidata anche da Jackie in Jackie Brown ed è parcheggiata fuori dal locale di strip-tease in Kill Bill Vol. 2.

12. John Travolta era già famoso per le sue mosse di ballo per La febbre del sabato sera e Grease. Ma la scena del ballo con Uma è un omaggio a Bande à Part di Godard e a Otto e Mezzo di Fellini.

13. La maglietta che Quentin Tarantino indossa nella scena del caffè ha il logo di Orbit, un quotidiano indipendente di Detroit. L’aveva ricevuta durante un’intervista su Le Iene.

14. Il personaggio di Esmeralda Villalobos, la tassista della scena con Butch è ispirato a un cortometraggio colombiano, interpretato da Angela Jones, che in Pulp Fiction ha appunto il ruolo di Esmeralda.

15. Nei film di Tarantino ci sono parecchi riferimenti al Tennessee, il suo stato natale.

16. Nei titoli di coda del film, l’uomo della caffetteria appare semplicemente come «Coffee Shop».

17. Nel 2011, un utente di YouTube di nome crimewriter95 ha ri-montato il film in ordine cronologico. La Miramax ha chiesto e ottenuto la rimozione del video, che iniziava con la scena di Christopher Walken.

18. Nel 1996, Bod Dole, candidato repubblicano alle Presidenziali ha giudicato molti film dell’epoca pieni di «incubi e depravazione», accusando Pulp Fiction di promuovere il consumo di eroina.

19. La scena in cui Butch sceglie l’arma è una lunghissima citazione di Venerdì 13, Non aprite quella porta e Un duro per la legge.

20. Negli anni si è fatto un gran parlare su una questione fondamentale: cosa c’era in quella valigetta? Secondo alcune ipotesi circolate sul web conterrebbe l’anima di Marcellus Wallace. Nel 2003, durante un’intervista, Tarantino ha dichiarato che «contiene quello che lo spettatore vuole che contenga».

Chi non si ricorda il celebre discorso sull’orologio del capitano Koons?

“Il tuo bisnonno ha dato quest’orologio a tuo nonno per buona sorte. Sfortunatamente, a Dane è andata peggio che al suo vecchio padre. Lui era un marine ed è rimasto ucciso con tutti gli altri marines nella battaglia di Wake Island. Tuo nonno stava affrontando la morte: lui lo sapeva. Nessuno di loro poteva illudersi che avrebbe mai lasciato quell’isola da vivo. Così, tre giorni prima che i giapponesi prendessero l’isola, tuo nonno chiese a un artigliere addetto all’aviazione militare, di nome Winacki, un uomo mai visto prima in vita sua, di consegnare al suo figlioletto – da lui mai visto in carne ed ossa, il suo orologio d’oro. Tre giorni dopo tuo nonno rimase ucciso, ma Winacki mantenne la sua parola. Alla fine della guerra, andò a fare visita a tua nonna, per consegnare a tuo padre, bambino, l’orologio d’oro del suo papà: quest’orologio. Tuo padre l’aveva ancora al polso quando è stato abbattuto sopra Hanoi. L’hanno catturato e messo in un campo di prigionia vietnamita. Sapeva che se quelli avessero visto il suo orologio gliel’avrebbero confiscato, eh, portato via. Per come la vedeva tuo padre, quest’orologio era tuo di diritto, che fosse dannato se quei musi gialli mettevano le manacce sui beni di suo figlio. Così l’ha nascosto nel solo posto dove sapeva di poterlo fare: nel sedere, per cinque lunghi anni ha tenuto l’orologio infilato nel sedere. Poi è morto di dissenteria, mi ha dato l’orologio. Ho nascosto questo scomodo pezzo di metallo nel sedere per due anni. Poi, finalmente, sono stato rimandato a casa dalla mia famiglia. Adesso, giovanotto, consegno a te l’orologio.”