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Putin, tensione con gli Usa: interrotto il dialogo, c'è preoccupazione

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Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso preoccupazione per il deterioramento dei rapporti fra Usa e Russia. Tensione anche con l'Europa. Parlando al forum degli investitori della banca VTB, il presidente Vladimir Putin ha espresso la propria preoccupazione per il deterioramento dei rapporti ...

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso preoccupazione per il deterioramento dei rapporti fra Usa e Russia. Tensione anche con l’Europa.

Parlando al forum degli investitori della banca VTB, il presidente Vladimir Putin ha espresso la propria preoccupazione per il deterioramento dei rapporti fra Russia e Stati Uniti. “Il dialogo con gli Usa” ha affermato Putin, “praticamente non c’è”. Gli Usa, e in generale tutto l’Occidente, accusano la Russia “di tutti i peccati e i crimini” del mondo. “Sappiamo” ha voluto esemplificare Putin, chi è responsabile dell’attacco al convoglio umanitario Onu in Siria di qualche settimana fa: “è stato uno dei gruppi di terroristi, e sappiamo che gli Usa lo sanno” ma “preferiscono dare la colpa alla Russia, perché la Russia è la causa di tutti i peccati mortali, accuse basate sul nulla, un modo di fare che non aiuta”.

Putin ha comunque voluto ribadire la disponibilità a riaprire un dialogo e, riferendosi alla campagna elettorale in corso, ha detto che “il popolo degli Stati Uniti farà la sua scelta” e che, “in ogni caso”, Mosca lavorerà “con qualsiasi leader” sarà eletto. “Sempre che naturalmente il nuovo leader degli Stati Uniti vorrà lavorare con noi”, la precisazione conclusiva.

La strumentalizzazione della Russia nella campagna presidenziale Usa

E sempre in merito alle elezioni Usa, Putin ha polemizzato con entrambi i candidati. “Trump e Clinton” ha dichiarato Putin, “non possono usare il nostro paese per vincere le elezioni”. Il presidente russo ha puntato il dito contro i continui riferimenti alle presunte ingerenze da parte di Mosca nella campagna presidenziale., in cui “si strumentalizza Mosca con una retorica anti Russia”, ribadendo al contempo l’estraneità del suo paese ai recenti attacchi da parte degli hacker e facendo notare, a questo proposito, che si tratta di azioni che “non sono nell’interesse della Russia” e che “non c’è niente qui nell’interesse della Russia”.

Ma proprio alla Russia sono fatti risalire i cyber attacchi. O almeno questa è la conclusione cui sono arrivati i servizi segreti Usa la scorsa settimana, tanto che, al momento, il presidente Barack Obama starebbe valutando una risposta adeguata. Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha spiegato che “c’è una serie di risposte a disposizione del presidente” e che “lui considererà quella che sia proporzionale”.

Tensione anche con la Francia e il Regno Unito

Dalla Russia sono arrivate accuse anche ad alcuni paesi europei. La Francia, in primo luogo, che secondo Putin avrebbe presentato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu una risoluzione per promuovere una tregua in Siria in cui le responsabilità delle violenze erano attribuite per intero alle ex truppe governative. Parigi avrebbe agito senza consultarsi con Mosca e quest’ultima si sarebbe trovata in qualche modo costretta a porre il veto sulla risoluzione pro tregua. Dal premier Manuel Valls è già arrivata la replica: la posizione di Mosca sulla questione in Siria sarebbe stata “ingiustificabile” e “d’ostacolo” per il processo di pace.

Polemica anche con il Regno Unito, dopo l’invito di Boris Johnson a manifestare di fronte all’ambasciata russa a Londra. “Una vergogna”, secondo il portavoce del ministero degli Esteri di Mosca Maria Zakharova, e la prova che dietro molte “azioni civili” ci sono mosse da parte delle autorità ufficiali. Un richiamo a Boris Johnson è arrivato anche dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov: in base alla convenzione di Ginevra, il Regno Unito “deve” garantire la sicurezza delle sedi diplomatiche di altri paesi sul proprio territorio.