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Qatargate, Eva Kaili incolpa il compagno: “Mi fidavo di Giorgi, mi ha tradita”

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L’ex vicepresidente dell’Europarlamento Eva Kaili si è scagliata contro il compagno Francesco Giorgi per dimostrare la sua innocenza nel Qatargate.

Cambia ancora la versione di Eva Kaili sul suo coinvolgimento nel Qatargate: stavolta, la donna ha puntato il dito contro il compagno Francesco Giorgi pur di dimostrare la sua estraneità ai fatti.

Qatargate, Eva Kaili incolpa il compagno: “Mi fidavo di Giorgi, mi ha tradita”

L’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili continua a professare la sua innocenza nonostante l’arresto in flagranza di reato nel Qatargate. Dopo aver affermato che i soldi trovati in casa sua fossero dell’ex europarlamentare dem Antonio Panzeri, Kaili ha dato il benservito anche al suo compagno Francesco Giorgi. L’avvocato della donna, Mihalis Dimitrakopoulos, infatti, ha dichiarato che la sua assistita “si fidava di lui, ma Giorgi l’ha tradita”.

Il legale si è espresso dopo aver avuto un colloquio di quattro ore con Kaili presso il carcere di Harem, a Bruxelles, nel quale la donna è rinchiusa. Dimitrakopoulos ha anche affermato che le ricostruzioni diffuse dalla stampa negli ultimi giorni su presunte confessioni dell’ex vicepresidente dell’Eurocamera “non corrispondono a verità” e si è anche detto “ottimista” sulle possibilità che Kaili venga scarcerata ottenendo una concessione temporanea degli arresti domiciliari. “Certamente le cose sono difficili, ma abbiamo argomenti legali molto forti perché venga messa in libertà”, ha detto l’avvocato.

Bruxelles chiede il congelamento dei conti di Panzeri

Intanto, nella giornata di giovedì 22 dicembre, Kaili comparirà davanti ai giudici della camera di consiglio del Tribunale di Bruxelles che dovranno pronunciarsi sul possibile rilascio oppure optare per la conferma della permanenza in carcere.

I magistrati belgi che stanno indagando sul Qatargate e stanno ricostruendo la presunta rete di corruzioni creata da Qatar e Marocco in Europa hanno sollecitato l’Italia a congelare i conti correnti intestati ad Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato del Partito Democratico sospettato di essere al centro dei traffici. La medesima sorte è toccata anche alla figlia di Panzeri, Silvia.