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Qatargate, perquisite le abitazioni della famiglia Panzeri a Milano: sequestrati 17 mila euro

Anche l’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi sarebbe implicata nello scandalo Qatargate: lo rivela Antonio Panzeri.

Le Fiamme Gialle hanno perquisito le abitazioni della famiglia Panzeri a Milano. Sopralluoghi anche nell’ufficio e a casa di Giorgi.

Le abitazioni della famiglia Panzeri a Milano sono state perquisite dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta di Bruxelles, rinominata Qatargate. In questa circostanza, sono stati sequestrati 17 mila euro in contanti.

Qatargate, perquisite le abitazioni della famiglia Panzeri a Milano

Il Qatargate incombe sul Parlamento europeo e potrebbe avere risvolti ben più profondi rispetto a quelli previsti o ipotizzati. Le parole pronunciate nella giornata di lunedì 12 dicembre della presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, in apertura della plenaria a Strasburgo, infatti, lasciano presagire che potrebbero essere avviate indagini ben più profonde volte a rivoluzionare la struttura del Parlamento Ue.

Intanto, tra la serata di domenica 11 e lunedì 12, la Guardia di Finanza ha condotto perquisizioni nelle abitazioni a Milano e in provincia riconducibili ad Antonio Panzeri e ai suoi familiari. Le Fiamme Gialle hanno, in questo modo, dato esecuzione a un ordine di investigazione europea emanato nell’ambito dell’inchiesta di Bruxelles per associazione per delinquere, riciclaggio e corruzione per favorire Qatar e Marocco. L’inchiesta ha portato non solo all’arresto dell’ex eurodeputato Panzeri ma anche al fermo della moglie e della figlia.

Sequestrati 17 mila euro: le indagini

Le perquisizioni effettuate nella serata di domenica 11 nell’abitazione della famiglia Panzeri a Calusco d’Adda, in provincia di Bergamo, hanno portato al sequestro di contanti per un totale di 17 mila euro. Nella villa, sono state poste ai domiciliari la moglie dell’eurodeputato, Maria Dolores Colleoni, e la figlia Silvia.

La GdF, poi, ha perquisito anche un ufficio a Milano e l’abitazione dell’ex collaboratore dell’ex europarlamentare dem, Francesco Giorgi, a sua volta arrestato per il Qatargate.

Mentre le indagini proseguono senza sosta, la Camera del Lavoro di Milano – della quale Panzeri è stato segretario generale dal 1995 al 2003 – ha esternato il proprio “sdegno per la gravità dei fatti denunciati” nell’inchiesta di Bruxelles sulle mazzette al Parlamento Ue dal Qatar.

In una nota della Cgil meneghina, inoltre, si legge: “Sarà compito della magistratura e dei tribunali accertare le responsabilità degli indagati. Siamo convinti che i diritti dei Lavoratori e le battaglie per la difesa, la dignità e promozione del lavoro non possono essere oggetto di scambi di qualsivoglia natura. La Camera del Lavoro di Milano e tutta la Cgil continueranno nel loro impegno a favore delle lavoratrici e dei lavoratori per la difesa dei loro diritti e per il miglioramento delle loro condizioni”.