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I nuovi dati inerenti al Covid mostrano un crescente aumento dei contagi. Nonostante l’ospedalizzazione sia sotto controllo, non è da escludere che alcune regioni potrebbero passare in zona gialla.
Regioni a rischio zona gialla per via dell’aumento dei contagi
L’epidemia di Covid-19 è in ripresa anche in Italia, nonostante il numero dei contagi e delle ospedalizzazioni resti sotto controllo. Infatti, ci sono alcuni dati in crescita: come confermato dall’ultimo monitoraggio effettuato dalla Cabina di regia, è salito a 0,96 l’indice Rt di trasmissibilità del contagio, mentre l’incidenza è passata da 34 a 46 casi ogni 100mila abitanti.
Attualmente tutte le regioni si trovano in zona bianca, ma non è escluso che qualcuna possa passare in fascia gialla nelle prossime settimane. Tutto dipenderà dalla percentuale di posti letto occupati nei reparti ordinari e di terapia intensiva.
Regioni a rischio zona gialla: il terrore dei reparti pieni
Stando sempre ai dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia, il tasso di occupazione in terapia intensiva su base nazionale è stabile al 3,7%, mentre quello relativo all’occupazione in aree mediche – sempre a livello italiano – sale al 4,5%. Tuttavia, nessuna Regione supera le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica che farebbero scattare automaticamente il passaggio in fascia gialla.
È pur vero che alcune zone vanno monitorate attentamente: le Marche hanno occupato l’8% dei posti in terapia intensiva e il 5% di quelli in area medica; la Provincia autonoma di Bolzano, invece, ha un tasso del 6% di occupazione per la terapia intensiva, che sale al 9% per l’area medica.
Regioni a rischio zona gialla: monitoraggio dal 1 novembre
Al momento, dunque, tutte le regioni restano in zona bianca, e non dovrebbero esserci particolari novità in vista di lunedì 1 novembre. Infatti, ministro della Sanità, Roberto Speranza, non dovrebbe firmare nessuna ordinanza per il cambio di colore delle regioni.
Come già anticipato però l’attenzione è puntata su alcune aree dove i numeri relativi alle ospedalizzazioni sono in aumento: le già citate Bolzano e Marche, ma anche l’Umbria con l’8% in TI e la Calabria, con il 9%in area medica.