San Gennaro nato a Joppolo nel 272 e morto a Pozzuoli nel 305 , ora patrono di Napoli, è stato vescovo e martire cristiano, ed è venerato come un santo. Fu perseguitato come cristiano, e sembra che le innumerevoli torture infittegli non sortissero su di lui alcun effetto. Infine venne giustiziato con la decapitazione; una donna devota raccolse il suo sangue in due ampolle che ancora oggi sono custodite nel Duomo di Napoli e sono oggetto di culto e venerazione.
Tre volte l’anno: il sabato che precede la prima domenica di maggio e negli otto giorni successivi, il 19 settembre e il 16 dicembre il sangue rappreso nelle due ampolle si liquefa dando vita al miracolo, che richiama migliaia di fedeli, durante una solenne cerimonia religioso presieduta dall’arcivescovo. Se il sangue si scioglie è un segno di buon auspicio per la città, al contrario si ritiene che sia un cattivo presagio per la città e i suoi abitanti. Nonostante alcune spiegazioni scientifiche, la liquifazione del sangue resta per molti un vero miracolo, e come tale atteso e pregato.
La prime note relative al miracolo delle ampolle di San Gennaro, risalgono al 1839, ma si ritiene che sia avvenuto da molto tempo prima.