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Quando si può accendere il riscaldamento? Le date regione per regione

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Italia divisa in sei zone: per ognuna è prevista una specifica data di accensione e spegnimento del riscaldamento.

L’autunno è ormai ufficialmente iniziato e le temperature stanno subendo un brusco calo, che secondo gli esperti proseguirà fino al 16 ottobre. Il sole illumina ancora le giornate in gran parte d’Italia, ma il freddo ormai comincia a farsi intenso e i più freddolosi iniziano a risentirne: quando è possibile accendere il riscaldamento? Per ogni regione è prevista una data diversa.

Quando accendere il riscaldamento?

La legge n. 10/1991 e il DPR n. 412/1993 ha diviso l’Italia in 6 differenti zone climatiche. Sommando le sole differenze positive tra la temperatura convenzionale e quella media esterna giornaliera, sono state identificate sei fasce.

A ognuna corrispondono intervalli di riscaldamento diversi: a seconda della fascia, saranno stabilite diverse date di accensione e spegnimento. In tal modo, salvo disposizioni regionali specifiche, ci si può adattare alle caratteristiche climatiche di ogni Comune.

Quando accendere il riscaldamento nelle zone E e F

La zona F comprende le aree più fredde: quella delle Alpi, di Belluno e di Trento, dove non sussistono limitazioni né di orario né di tempo. Il riscaldamento può quindi essere acceso in qualunque momento e per tutto il tempo che si necessita.

Possibilità di accendere i riscaldamenti per un massimo di 14 ore dal 15 ottobre nelle città che rientrano nella zona E, dove i termosifoni dovranno essere spenti il prossimo 15 aprile.

Si tratta delle province di Aosta, Alessandria, Asti, Novara, Biella, Torino, Verbania, Vercelli, Milano, Bergamo, Brescia, Varese, Como, Lecco, Cremona, Lodi, Pavia, Sondrio. Ma anche Bolzano, Padova, Ferrara, Gorizia, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini e Arezzo, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila e Potenza.

Quando accendere il riscaldamento nel Centro Italia

Gran parte delle province del centro-nord e del centro-sud rientrano nella zona D, dove i riscaldamenti possono restare accesi fino a un massimo di 12 ore. L’accensione avverrà l’1 novembre, lo spegnimento è fissato al 15 aprile. Rientrano nella fascia le province di Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Chieti, Macerata, Massa Carrara, Firenze, Livorno, Lucca, Grosseto, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, Genova, Isernia e Avellino. Aspettano il primo novembre anche Foggia, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Roma, Terni, Teramo, Caltanissetta, Vibo Valentia e Viterbo.

Dal 15 novembre i termosifoni potranno restare accesi nella zona C fino al 31 marzo, per più di 10 ore al giorno. Ne fanno parte l’area adriatica settentrionale e le province di Imperia, Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Napoli, Salerno, Catanzaro, Cosenza, Latina, Lecce, Taranto, Oristano, Ragusa e Sassari.

Nella zona B rientrano le province di Agrigento, Catania, Messina, Palermo, Siracusa, Trapani, Reggio Calabria e Crotone. Si potranno accendere i termosifoni dal primo dicembre al 31 marzo fino a 8 ore al giorno. Dal 1 dicembre al 15 marzo, per massimo 6 ore al giorno, i termosifoni potranno restare accesi a Linosa e Lampedusa e Porto Empedocle, che rientrano nella zona A.