Maria Aufiero Che siate celiaci o meno, ognuno predilige una tipologia di farina diversa. Di farina, ovvero il prodotto ricavato dalla macinazione di cereali o di altri prodotti, ne esistono diversi tipi, ciascuno dei quali è più o meno adatto per le varie preparazioni culinarie, e non solo, che richiedano il suo impiego.
Di norma si distingue tra farina e semola, la prima indica il special modo il grano tenero, mentre con la seconda si indica il ricavato del grano duro, di fatti, la semola è generalmente indicata per la produzione di pasta e pane. La scelta della farina da utilizzare è un passo fondamentale per la preparazione che si desidera preparare. Per poter scegliere la farina giusta o, più spesso, la giusta miscela di farine, bisogna conoscerne le caratteristiche, le proprietà e la resa nella preparazione. La prima distinzione fondamentale è quella del cerale da cui viene ricavata la farina. Alcuni tra i tipi di farina, ricavate da cereali, sono ad esempio, la farina di grano tenero, di grano duro (la semola), di segale, di kamut, di farro, di farro Spelta, di grano saraceno – anche se questa pianta non è una graminacea e non può essere utilizzata nella sua forma pura – ancora tra i tipi di farina ci sono quelle di avena, mais, di monococcco, di fagioli, di ceci, di castagna, oppure anche di canapa, molto ricca in fibre, e come quella di grano saraceno tende ad un colore scuro. Altre tipologie di farina prendono il nome di amidi o fecole, come ad esempio quello di riso e di mais, mentre per le fecole la più conosciuta ed usata in cucina è quella di patate.
Il numero dei tipi di farina reperibili in commercio è molto minore rispetto a quelli esistenti, ma grazie alle varie esigenze alimentari sviluppatesi negli ultimi anni è possibile reperirle in modo un po’ più semplice tra supermercati ed erboristerie.
