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Quanto guadagnano gli eletti a Camera e Senato

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Sono frequenti le lamentele degli italiani per quanto guadagnino i parlamentari: la cifra non è facile da calcolare, ma approssimativamente si può.

Quanto ci lamentiamo dei guadagni dei politici? Quante volte ci chiediamo quanto guadagnino gli eletti a Camera e Senato, insomma a quanto ammonti il loro stipendio? La domanda è tornata in questi giorni dopo la nuova formazione dei due rami del Parlamento. Gli inquilini di Montecitorio e Palazzo Madama percepiscono non solo l’indennità parlamentare, ma godono di una serie di rimborsi spese e di una diaria, ovvero un’indennità giornaliera a titolo di rimborso spese di viaggio e di soggiorno, lavorando fuori sede: praticamente è un’indennità di trasferta. La cifra complessiva non è facile da quantificare, ma approssimativamente è possibile calcolarla, guardando i siti di Camera e Senato.

Vista Parlamento

Indennità parlamentare

Per quanto riguarda questa prima “entrata” per i parlamentari, è pari allo stipendio dei magistrati presidenti di Sezione della Corte di Cassazione, ovvero a 10.385,31 euro – che si riducono a 10.064,77 euro per i senatori che lavorano – .

Buste Paga

In base al sito del Senato, tenendo conto delle ritenute fiscali e dei contributi obbligatori per il trattamento previdenziale, per l’assegno di fine mandato e per l’assistenza sanitaria, l’indennità mensile dovrebbe essere pari a 5.304,89 euro – che si abbassa a 5.122,19 per chi lavora -.

A tutto ciò vanno sottratte le addizionali all’Irpef, il che significa che l’indennità netta mensile di cui godono i senatori può dunque essere leggermente inferiore o superiore ai 5.000 euro, in base alla regione e al comune di residenza.

Più o meno la stessa cifra guadagnano i deputati della Camera, sommata ad una diaria di 3.503,11 euro. La cifra cala di 206,58 euro per ogni giorno di assenza dalle sedute dell’Assemblea che prevedono votazioni con il procedimento elettronico. Inoltre vengono tolte anche 500 euro mensili secondo la percentuale di assenze dalle sedute delle Giunte, delle Commissioni permanenti e speciali, del Comitato per la legislazione, delle Commissioni bicamerali e d’inchiesta, e delle delegazioni parlamentari presso le Assemblee internazionali.

Rimborsi spese

Al Senato è pure previsto il rimborso delle spese per l’esercizio del mandato. Ciò comporta una quota mensile di 2.090 euro – sottoposta a rendicontazione quadrimestrale – ed una stessa quota erogata a forfait. Si aggiungano le facilitazioni di trasporto, ovvero tessere strettamente personali per i trasferimenti per tutta Italia con aereo, treno, via mare e in autostrada.

Lo stesso avviene alla Camera. In più vengono pagati il collaboratore, le consulenze e le ricerche, per un totale di 3.690 euro. Si tratta di spese per metà giustificate e per metà a forfait. Anche i deputati ottengono tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti in tutto il Paese. Ancora, per spostarsi dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino e tra l’aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, i parlamentari ottengono un rimborso trimestrale di 3.323,70 euro, nel caso in cui debbano percorrere fino a 100 km per arrivare all’aeroporto più vicino a dove abitano, e di 3.995,10 euro se devono percorrere oltre 100 km.

Spese telefoniche

In questo caso alla Camera è previsto un importo di 1.200 euro annui. Il deputato è tenuto a versare al mese, in un fondo istituito a questo scopo, una somma detratta dalla propria indennità lorda, pari a 784,14 euro.

Assegno di fine mandato

In questo caso senatori e deputati ricevono l’assegno di fine mandato, che è pari all’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità, moltiplicato per il numero degli anni di mandato che hanno avuto.