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Quarto Grado, caso Benno Neumair. Parlano alcune donne: "L'ho conosciuto su Tinder"

Quarto Grado 8 luglio

Nel corso della puntata di Quarto Grado dell'8 luglio sono state mandate in onda le testimonianze di alcune giovani.

Nel corso della puntata di venerdì 8 luglio a Quarto Grado si parla del caso Benno Neumair. Sono state mandate in onda le testimonianze di due donne, Martina e Jasmin e con le quali Benno si è frequentato. Le due hanno rivelato di averlo conosciuto sull’App di incontri Tinder. Queste testimonianze sono molto importanti perché, in un modo o nell’altro, Benno le ha incontrate dopo il delitto.

Quarto Grado 8 luglio, parla Martina: “Ero presa da lui”

La prima testimonianza è quella di Martina. I due si erano conosciuti su Tinder a Pasqua 2019. Da lì è nata poi una frequentazione che – ha spiegato la donna – sarebbe potuta diventare una storia. Benno andò da lei dopo il delitto e subito le disse che sentiva necessità di fare la doccia perché puzzava. Con sé aveva anche un cambio. C’è di più. Quella sera aveva due cellulari: “Non aveva mai tempo di farsi lo scambio dei dati…”. Il giorno dopo era partito presto. Ha anche raccontato: “Benno mi ha chiesto di dire che abbiamo fumato […] aveva insistito. Mi disse ‘Martina hanno controllato tutto a casa mia. Io ai Carabinieri non ho detto che avevo i vestiti a casa tua […] in quel momento ero convinta che non centrasse nulla, ma sapevo che aveva gli occhi puntati…'”.

Le è stato poi chiesto a cosa si riferisse la frase “Lui sa farti innamorare”. Lei ha risposto: “Ci sa fare, insomma”. L’ultima volta che si sono visti è stato il giorno dopo la sua perquisizione: “Gli dissi di non cercarmi più”.

Jasmin: “Dopo il delitto ho vissuto con lui”

La seconda testimonianza mandata in onda è quella di Jasmin. Anche lei come Martina ha parlato del momento dell’incontro avvenuto su Tinder: “Lo conosco da fine luglio 2020”. Ha poi raccontato cosa è successo in quelle drammatiche ore durante le quali i genitori di Benno erano scomparsi: “Verso mezzogiorno gli ho scritto un messaggio, mi rispose che era successo un casino e che erano spariti i suoi genitori. Sono scesa a Bolzano e sono arrivata da lui verso le 6. Quella sera c’erano i carabinieri, avevano perlustrato l’appartamento […] dopo un po’ mi chiese di pulire l’ingresso, mi disse che il cane aveva vomitato dato che era abbastanza vecchio. Non ci avevo fatto caso…”. Il 7 gennaio mi disse che voleva comprare il perossido di idrogeno […] ci siamo diretti verso l’autolavaggio…”. Ha infine aggiunto: “Il giorno dopo arrivò con una tanica da un paio di litri di questo liquido, si è subito messo a pulire la casa, ricordava molto bene dove aveva vomitato… mi disse: ‘se ti chiedono il perossido rispondi per togliere la muffa e ricorda che è per metterti paura…”.